Non ho ancora ascoltato il disco, e sicuramente ci vorranno numerosi e attenti ascolti per comprenderlo tutto. Ma da quanto leggo in giro e qua, ci troviamo di fronte ad un'opera MOLTO ambiziosa che da un lato riceverà il plauso di chi saprà e vorrà approcciarla con il giusto piglio, dall'altro mostrerà il fianco a chi invece vorrà vederci dietro un esagerato tentativo di creare un qualcosa che va oltre le capacità della band (non tecniche). Alla fine fine avremo (al solito) i fans duri e puri che osanneranno questo lavoro come il nuovo capolavoro della band, dall'altro i detrattori senza pietà che vorranno stroncarlo come un lavoro esageratamente pacchiano. E adesso vado ad ascoltarlo...
Ma solo a me, nel sentire Mangini mi sembra di ascoltare un robot? Suoni della batteria troppo "secchi", tutto troppo freddo. Un mostro di tecnica, ma poi non mi lascia nulla. Ad ogni modo, non mi è piaciuta "The gift of music" ma "Moment of Betrayal" mi sembra molto migliore. Attendo di ascoltare l'album per intero...
Ma solo a me, nel sentire Mangini mi sembra di ascoltare un robot? Suoni della batteria troppo "secchi", tutto troppo freddo. Un mostro di tecnica, ma poi non mi lascia nulla. Ad ogni modo, non mi è piaciuta "The gift of music" ma "Moment of Betrayal" mi sembra molto migliore. Attendo di ascoltare l'album per intero... Sì, ma non è colpa sua...... Neppure a me Mangini fa impazzire, ma almeno da un punto di vista della resa sonora, su ADTOE (disco che comunque non amo particolarmente) la batteria è sufficientemente naturale, molto più naturale della media dei dischi power metal moderni tanto per dire...... Il discorso cambia, purtroppo, nel disco successivo dove la batteria sembra completamente elettronica...... I due estratti di questo The Astonishing, mi sono piaciuti, ma sembrano confermare la direzione della batteria, finta, del disco precedente, anche se per giudicare bene si dovrà ascoltare il disco e non streaming di qualità non esaltante. Incrociamo le dita.............
Il disco precedente al terzo ascolto mi aveva già stancato, almeno questo nuovo richiede più di 3 ascolti per poterlo assimilare in toto. Apprezzabile il fatto che abbiano tentato qualcosa di diverso, e la storia è molto avvincente. Da un punto di vista compositivo/musicale mi aspettavo molto di più, anche se hanno 50'anni suonati. L'ultima canzone veramente da DT per me è stata Breaking all illusions. Per il resto un piattume, o quasi...(riferendomi agli ultimi 5-6 album).
...non invidio di certo chi andrà a vedere i DT live quest'anno, con la scaletta esclusivamente dedicata a quest'album...du palle! Pochissimi momenti esaltanti e prog, un'infinità di "lentoni".
é un disco pieno di difetti, attaccabile da mille punti di vista (il primo dei quali é che non é un disco metal), ma almeno i DT (o meglio la coppia Petrucci/Rudess dato che secondo il booklet i colleghi sono stati estromessi dalla fase compositiva) hanno ricominciato a essere ambiziosi.. per me é un 8 pieno
Dopo un primo ascolto devo ammettere che è un po' palloso...sicuramente ambizioso e ben fatto (non metal) ma preferisco anche i pezzi lunghi ma più strutturati magari come ultimi di un disco al di là del fatto che non amo troppo i concept. Dividerà molto!!!
è un disco che i DT avevano voglia di fare ...era una cosa che avevano bisogno di affrontare per non cadere nella ripetitiva noia di dischi da bancone... criticarli alla prima ora è tipico del "pocosvegliodicervello" che deve criticare e basta senza chiedersi o domandarsi cosa avessero intenzione di fare coloro che hanno concepito questa cosa... solo dopo vari ascolti e dopo le risposte del pubblico verrà fuori qualcosa...e non sempre si scrive qualcosa solo per il mercato !!!!
Ok, però il fan medio dei DT si aspetta un disco che suoni almeno un po' prog rock/metal, e non jesus christ superstar. Almeno hanno già speso l'opzione rock Opera, così nel prossimo album potranno dedicarsi completamente a fare progressive (si spera). Qui si sono troppo limitati. Esempio: "A life left behind" è una canzone che poteva essere un capolavoro, ma dopo un minuto scarso di ottimo prog rock, l'hanno trasformata nell'ennesimo lentone palloso! Ma perchè? Mannaggia a loro!! Detto questo, posso dire che The astonishing è meglio dell'album precedente, ma non ci voleva molto...
Dream Theater in preda ad un delirio di onnipotenza! scherzi a parte l'album mi sembra, come sostiene giustamente Sbranf, una sorta di tributo in chiave moderna nei confronti dei grandi Musical del passato e necessiterà di innumerevoli ascolti per essere apprezzato appieno.