Il nuovo disco dei
Sunstorm lascia intuire due cose: la prima è che
Joe Lynn Turner (ex Rainbow ma non solo), nonostante l’età, è sempre in forma smagliante; la seconda è che i team di lavoro capitanati da Artisti
italiani con la “A” maiuscola (in questo caso due pesi massimi come
Alessandro Del Vecchio e
Simone Mularoni) non hanno niente da invidiare ai nomi internazionali più blasonati (penso a
Dennis Ward o a
Magnus Karlsson).
“Edge Of Tomorrow” è un disco di hard rock melodico ben scritto, ben suonato e ben prodotto. Perdoniamo pure ai personaggi coinvolti qualche timbrica tastieristica un po’ plasticosetta (
“The Sound Of Goodbye”, coerentemente molto Eighties) e alcuni shred troppo tendenti al metallo per gusto e suono (
“You Hold Me Down”, del resto
Mularoni è pur sempre il mastermind dei DGM), ma sono peccati complessivamente veniali (e io sono consapevole di essere un rompiscatole, scusate). I brani sono solidi, tra momenti ruggenti (
“Heart Of The Storm”) e altri più intimi e sussurrati (
“Angel Eyes”), in un equilibrio sicuramente invidiabile dovuto ad anni di esperienza e di onorata carriera.
Cosa manca al suddetto disco per strappare il votone? Per il sottoscritto la risposta è “l’effetto sorpresa”. È vero, se ci si avvicina ai lavori del cantante statunitense si sa già in partenza cosa si andrà ad ascoltare e quest’ultima fatica non fa eccezione. Non è un disco per “inguaribili nostalgici” ma poco ci manca e, a onor del vero, la voce di
Turner si presta proprio a performance di questo tipo. Il frontman si sarà chiesto: “Vale la pena rischiare? O è meglio dare all’ascoltatore proprio quello che si aspetta?”. La sua risposta è chiara. Ai veterani dell’hard rock melodico l’ardua sentenza…
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