Il progetto
The Album Leaf ha origini antiche. All'inizio il solo
Jimmy LaValle era "responsabile" (e di fatto unico autore) di tutta la musica sennonché, negli ultimi anni, ha pensato di circondarsi di qualche altro elemento per costituire una band vera e propria.
Eccoci allora al cospetto di questo
"Between Waves", un breve (una traccia in più e sarebbe risultato soporifero) album di musica elettronica per lo più strumentale dal sapore cinematografico (non a caso l'artista ha esperienza anche come autore di colonne sonore) che potrebbe ricordare certe cose di
Brian Eno (nelle stratificazioni timbriche), di
Jean Michel Jarre (negli slanci melodici) e dei Kraftwerk (nell'approccio ritmico).
L'apertura è affidata a
"False Dawn", caratterizzata da ritmiche dal sapore
gamelan, cui segue
"Glimmering Lights", dove è il Rhodes di
LaValle a spiccare.
"New Soul" è la traccia più vicina al pop/rock (la prima cantata del lotto), con una vocalità "piatta" alla
Steven Wilson. In
"Back To The Start" tornano gli intrecci ritmici di
"False Dawn", prima dell'ipnotica
"Wandering Still", con la sua evoluzione sinfonica/melodica di scuola Vangelis degli Anni Ottanta.
"Never Far" (ancora cantata) ricorda i Depeche Mode nell'utilizzo della doppia voce (con risultati però meno felici) e prelude a
"Lost In The Fog", traccia caleidoscopica dove sentiamo di tutto, dalle chitarre elettriche alla tromba, dagli archi ai synth più lisergici. Il finale è tutto per la titletrack (nuovamente cantata), con un trattamento vicino agli Hurts più mainstream.
Nonostante la presenza di una "vera" band la proposta mi suona comunque freddina e robotica. Il tutto è ben congeniato e confezionato, e questo non si può tralasciare, per cui promuovo questo full-length senza infamia e senza lode, precisando che non è musica proprio per tutti...
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