La vicenda di
Sammy Berell (così come la sua musica) ha molti elementi in comune con quella di
Yngwie Malmsteen: stessa nazionalità, stessa passione per la classica, stessa Fender Stratocaster color panna, stesse pose, stessa chioma fluente, stessi cantanti di riferimento (nel caso specifico
Göran Edman e
Michael Vescera. Cosa manca allora al giovane (?) epigono per colpire
veramente nel segno?
"Un po' di coraggio e di personalità in più" potrebbe essere una buona risposta...
"Passion Dreams" suona come un buon disco di
Malmsteen degli Anni Ottanta/Novanta, ma esce con qualche anno di ritardo di troppo.
"Judgement Day" attacca bene, alla maniera dei Priest, e trasuda epicità da tutti i pori ricordando l'approccio dei Dio o dei Royal Hunt, così come la successiva
"Midnight Flyer", brano dal piglio vanhaleniano con un
Edman in grande spolvero come sempre. La romantica
"Memories Never Die" suona un po' stucchevole, e contrasta con
"Little Sinner", tipico hard rock da ascoltare a tutto volume in autostrada sulla propria decappottabile (se non avete la decappottabile, anche la Panda va benissimo).
"Red Light Eyes" ha un buon groove dal sapore hair/glam, e prelude alla titletrack, brano di matrice AOR con i sintetizzatori in evidenza "sporcato" solo dal chitarrismo spesso eccessivo di
Berell, che si segnala anche nella successiva
"Star".
"Crown Of Thorns" è un altro lento così così, salvato solo dalla presenza del già citato
Edman, prima di
"King Of Kings", vero e proprio tributo al blasonato guitar hero svedese. L'incedere marziale di
"Drakkar" e il terzinato roccioso di
"Sacrifice" non aggiungono nulla a quanto finora sentito, mentre
"Starlight" ha il difetto di ricordare un po' troppo
"You Don't Remember, I'll Never Forget". La chiusura è lasciata alla strumentale
"War", episodio in qui
Berell da' sfogo a tutto il suo ego, sulla falsariga dei lavori solisti di
Tolkki e dei suoi Stratovarius di metà Anni Novanta.
Se dovessi dare il voto a
Malmsteen, probabilmente starei un po' più alto, ma dovendolo dare a
Berell non me la sento di concedere di più...
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