Ho sempre sostenuto che
Göran Edman potrebbe tranquillamente declamare in maniera più o meno intonata il menù di un ristorante rendendolo istantaneamente un capolavoro: con
"Backwood Spirit" ho avuto la conferma di questa mia teoria.
Il blues/rock nato "per diletto" dalla mente di
Kent Engström trova compimento in questo full-length ben suonato, ottimamente arrangiato, e sublimemente interpretato dall'ex-frontman di
Malmsteen che ci fa fare un salto indietro nel tempo e ci riporta a cavallo tra la fine degli Anni Sessanta e l'inizio dei Settanta, tanto in Europa quanto negli USA.
"Gimme Good Lovin'" è un gustoso antipasto che spicca per l'hammond in evidenza di
Peter Emilson e per l'ottimo solo del già citato
Engström.
"Piece Of The Peach" gioca sul contrasto tra l'incedere sabbathiano della strofa e il ritornello disimpegnato, e anticipa l'accoppiata
"Ain't Got Love"/"Take Me Home", ponte ideale tra il
Joe Cocker delle origini e l'
Hendrix più melodico, episodi impreziositi dal sempre incredibile
Edman.
"When Love Comes Around" è una traccia più elaborata, che sfiora sonorità differenti, dagli Eagles agli Zeppelin, da
John Lennon (solo io ho sentito
"Mother"?) agli Who, e sfocia nella più lineare
"Soul To Soul", un po'
Coverdale, un po' Creedence. Le ultime due canzoni dell'album assumono caratteri progressivi:
"Get Your Wings" è blues ma riecheggia
Steve Howe e
David Gilmour, mentre
"Water Of Change/Rainbow" parte dagli Yes di
"Close To The Edge" e
"Relayer" per arrivare al pop dei Beatles e ai caratteri
"flower-power" di
"Hair". Mica male davvero.
Niente di "nuovo" all'orizzonte, ma tanto cuore e tanta classe. Mille di questi dischi.
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