Copertina 8

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2017
Durata:49 min.
Etichetta:Buil2Kill
Distribuzione:Nadir Music

Tracklist

  1. ORIZZONTE
  2. LOST
  3. EXSURGE ET VIVE (ALCHEMICAL DOOR)
  4. MY OWN SEA (FADING)
  5. WHISPER OF THE LAND
  6. WALTZ OF THE SEA
  7. LEAVES
  8. OCEANO: TEMPESTA
  9. THE FALLEN ONE
  10. ASSENZA (MEMORY)

Line up

  • Emanuele Tito: vocals
  • David Folchitto: drums
  • Fabio Fraschini: bass
  • Gianluca Divirgilio: guitars

Voto medio utenti

Ci sono dischi che "ti prendono" anche se razionalmente non riesci a spiegare il perché. Per quanto mi riguarda, "Musa" è uno di quei dischi.

Il progetto formalmente gothic metal di Emanuele Tito - accompagnato per l'occasione da David Folchitto (Stormlord, Prophilax, Novembre) alla batteria, Fabio Fraschini (Novembre, Arctic Plateau) al basso e Gianluca Divirgilio (Arctic Plateau) alla chitarra - anche se difficilmente collocabile (Novembre? Paradise Lost? Katatonia? Mah), trasuda passione e amore per la propria città natale, Napoli, metropoli a cui l'album si ispira e a cui fa costante riferimento nei momenti più propriamente folk/mediterranei (non scomoderei "Palepoli" ma l'idea è quella).

L'introduttiva "Orizzonte" è già di per sé un manifesto: gothic, doom, alternative, folk, voce prima eterea e poi urlata, lingua inglese e italiano, sono dosati con maestria e fanno trasparire, se non delle influenze specifiche, "un'italianità" dal fascino irresistibile. "Lost" si muove su coordinate gothic/dark più canoniche, prima dell'eroica "Exsurge Et Vive". "My Own Sea" si caratterizza per i toni profondi e ipnotici della voce di Tito, mentre la breve e strumentale "Whisper Of The Land" mi ha ricordato gli episodi acustici degli Opeth di inizio millennio. "Waltz Of The Sea", traccia estremamente sfaccettata, spicca per i caratteri esotici, le timbriche ambient e alcune sonorità più tipicamente metal, prima di sfociare in "Leaves", brano che a mio parere deve molto al prog italiano degli Anni Settanta. "Oceano", con le sue armonie enigmatiche, tributa un pochino i Pink Floyd e fa il paio con la successiva "The Fallen One", progressiva, lisergica ed epica allo stesso tempo. "Assenza" chiude il cerchio aggiungendo un pizzico di dinamicità (e di grunge, azzarderei) a questo mix così originale e intrigante.

Un esordio che colpisce, non c'è che dire. Credo che Emanuele si ritroverà una bella gatta da pelare con il secondo album...
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.