Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:37 min.
Etichetta:Season of Mist
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. INTRO
  2. LONGING FOR CLARITY
  3. ACCEPTANCE IN SILENCE
  4. NO VISION OF PROPHECY
  5. SCOURGE OF THY ENEMY
  6. DISTANT MEMORIES
  7. TEMPTING ANGELIC PRIDE
  8. RESURGENCE
  9. FALLING THROUGH DECADES
  10. REPETITION BREEDS INSANITY
  11. OUTRO

Line up

  • Kevin Quirion: guitars, black vocals and whispers
  • Sean Baxter: bass, death, clean, spoken vocals, violin, acoustic guitars
  • Shawn Ohtani: guitars
  • Tim Yeung: drums

Voto medio utenti

Proposta interessante quella degli statunitensi Council Of The Fallen, band che dopo il debut " Revealing Damnation " del 2002 licenziato dalla Martyr Records, esce con il nuovo " Deciphering The Soul ",questa volta per la Season Of Mist, etichetta che ultimamente getta sul mercato oltre le sue uscite classicamente schizoidi e ricercate, alcune bands dedite all'estremismo sonoro tout court. Proposta interessante dicevamo, in quanto i quattro americani mischiano sapientemente l'epic black metal più feroce e sanguigno, quindi la scuola europea, con il death a stelle e strisce, in una sorta di lotta tra il freddo glaciale di certe proposte norvegesi ed il caldo infernale tipicamente floridiano. Quello che esce dalle 9 tracce ( più intro ed outro ) è un riuscito miscuglio dei macro generi appena citati; i Council Of The Fallen, pur palesando evidenti richiami ad acts più famosi, riescono nel difficile compito di non annoiare l'ascoltatore e questo accade essenzialmente per due motivi. Il primo riguarda la breve durata del disco, siamo intorno ai 37 minuti, quindi ci troviamo di fronte ad un ascolto snello, che permette di schiacciare " play " anche per due, tre volte di seguito. Il secondo, e forse più importante, è che questo mix tra due sonorità entrambe violente e crude, seppur agli antipodi sia come tematiche che come sonorità, è perfettamente riuscito. Nell'ascoltare le canzoni potrete notare come i due generi sono amalgamati in maniera egregia, quindi non si ha la brutta sensazione di trovarsi davanti ad una sorta di collage stilistico; tutta la band è concentrata al massimo nel creare un wall of sound compatto, denso come la pece, capace di intervallare parti velocissime a rallentamenti sulfurei, con un continuo uso della doppia voce ( alle volte anche tripla, con delle ottime clean vocals che sbucano fuori improvvisamente ), un riffing serrato e grippatissimo, anch'esso alternato tra i classici stop and go tanto cari ai vari Morbid Angel, Malevolent Creation e Nile, e assalti all'arma bianca dal caratteristico sapore norvegese. Grandiosa la prova di Tim Yeung ( Hate Eternal ) dietro ai tamburi, con un ottimo supporto da parte di Sean Baxter al basso, quest'ultimo impegnato anche nelle death/clean vocals. Segnalo anche il buon gusto dei nostri, i quali riescono ad inserire all'interno di trame chitarriste molto intricate, dei pregevoli solos, bilanciati tra melodia e velocità. Un disco sul quale aleggia l'ombra della scarsa originalità, sia ben chiaro, ma che riesce ad essere comunque apprezzato dal sottoscritto. Perchè genuino, onesto, ben suonato e prodotto. Un ascolto non lo si nega a nessuno, no?
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

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