Suonare
heavy senza ricorrere alle chitarre? Una domanda vecchia come il mondo a cui provano a dare una risposta i tedeschi
The Alligator Wine, duo all'esordio sotto l'ala protettrice di
Century Media.
Le soluzioni
"bass-less" sono già state sperimentate dai
DeWolff (e dai Doors prima di loro, ndr), per cui la loro efficacia è comprovata. A colpire però è il risultato finale di questo EP, sempre a cavallo tra l'approccio disimpegnato delle linee vocali e un certo senso di ricercatezza timbrica in grado di caratterizzare le (poche) tracce qui presentate.
Se l'introduttiva titletrack rievoca i The White Stripes e l'acidità di
Bigelf, la successiva
"Dream Eyed Little Girl" mette a sistema le sonorità spacey di
Arjen Lucassen con ottime aperture melodiche di ispirazione mainstream. Storia a sé fa la conclusiva
"Reptile", sette e rotti minuti a metà strada tra psichedelia pinkfloydiana e assoli di indubbia matrice hard rock (in questo senso scomoderei gli Steppenwolf).
Non molto materiale per un verdetto definitivo, ma non vedo l'ora di ascoltare un full-length di questa formazione...
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