Ecco una buona occasione per fare ammenda.
Quando recensii “
The story is far from told ...” su queste stesse colonne, non conoscevo (colpevolmente …) nel dettaglio la storia dei
Dominoe e quel disco, molto piacevole ma di certo non “esaltante”, me li fece accantonare (troppo) in fretta tra i gruppi fortuitamente baciati dalla buona sorte (erano divenuti famosi per uno
spot della
Renault 5 …) e in cerca di un improbabile ritorno di popolarità.
Una leggerezza, senza dubbio, agevole da individuare attraverso lo “studio” di “
Keep in touch” e “
The key”, i due primi lavori dei
rockers tedeschi, capaci di collocarli, nonostante un pizzico di “tamarraggine”, tra gli esponenti di spicco della scena melodica europea.
Questo “
The lost radio show”, un
live registrato nel 2008 per un programma radiofonico britannico mai andato in onda, mi permette dunque di sottolineare le notevoli qualità artistiche dei due
leader storici della
band,
Robert Papst e
Jörg Sieber, consigliando l’opera anche a chi volesse avviare il doveroso processo “conoscitivo” di una formazione ancora in grado, dopo aver verosimilmente dato il meglio di sé alla fine degli anni ottanta, di procurare dosi importanti di scosse
cardio-uditive.
Quindici brani che solcano la discografia dei nostri e che grazie a esecuzioni vitali, intense e pragmatiche (con una proficua attenuazione di taluni eccessi
synth-pop), consentono di rivalutare pure i momenti più recenti, per un albo da godere dall’inizio alla fine, senza rischiare che l’onta dello
skip debba essere subito da qualche elemento del programma.
Così, accanto a perle come l’
anthemica “
Satellite”, l’accattivante "
Angels don’t cry” e le brillanti "
Let’s talk about life”, “
No more lies” e “
Keep the fire burnin‘”, non “sfigurano” neppure il
rock n’ soul di “
One more sugar” e “
Don’t touch me, I like it”, il tocco “modernista” di “
Dark dogs” (qualcosa tra U2 e ZZ Top!), il romanticismo contagioso della
ballatona “
Irresistible” e la grinta di “
Let it rain”, in un albo da ascoltare e riascoltare con grande piacere.
Ah, beh, poi c’è anche “
Here I am”, l’
hit che vi aiuterà a capire quanto buon gusto musicale (e scaltrezza commerciale …) avesse chi, nel 1988, ben consigliò la casa automobilistica francese contribuendo a quell’improvvisa notorietà che è stata, al contempo, la maggiore “fortuna” e la principale “condanna” dei
Dominoe, un gruppo che, al di là di ogni altra valutazione, merita considerazione e rispetto.
“Scuse” profferite … ora mi sento meglio …
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