È già ora di un concept album anche per gli svizzeri
Cellar Darling, alla seconda release dopo lo split degli
Eluveitie (in cui militavano tutti e tre i componenti della formazione, ndr). Una ragazza che si innamora della morte è già di per sé un tema affascinante, ma la band guidata da
Anna Murphy ha colto l’occasione per fare un deciso passo in avanti in termini di sonorità rispetto al
debutto datato 2017.
Musicalmente parlando - e semplificando parecchio - ricondurrei il tutto a una versione alleggerita, meno scontata e intrigante degli
Stream Of Passion che furono e di certi
Within Temptation nei momenti più pesanti (
“Pain”, “Insomnia”, “Drown”). Ma sarebbe sbagliato ridurre
“The Spell” solo a questo perché di carne al fuoco ce n’è davvero parecchia: si passa da arrangiamenti eleganti ed equilibrati (
“Death”, “Love”) a brani sinistri ed evocativi (la titletrack,
“Sleep”), dal prog dal sapore vintage/folk (
“Hang”) a frammenti teatrali degni dei musical di Broadway (
“Fall”, “Death Pt. II”).
L’unico peccato di questo full-length è una certa frammentarietà che rende l’ascolto poco fluido - in questo senso tracce meno riuscite come
“Burn” e
“Freeze” lasciano un po’ il tempo che trovano. Detto questo, è giusto riconoscere la bontà del lavoro, ambizioso e indubbiamente riuscito.
Bravi
Cellar Darling.
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