C’è stata un’epoca - probabilmente non ancora conclusa - in cui per far parlare di sé serviva una band gothic/symphonic metal
female-fronted. Negli ultimi anni sta accadendo qualcosa di simile che coinvolge però band
female-fronted di stampo rétro-rock (e penso a
Blues Pills,
Pristine o
Blood Ceremony).
I
The Riven si vanno ad aggiungersi alle band sopraccitate pubblicando un album di debutto piacevole ma del tutto innocuo, figlio di session probabilmente (?) sincere ma per nulla originali. Nel full-length troviamo quindi - in ordine - cavalcate hard rock dal sapore purpleiano (
“The Serpent”, “Leap Of Faith”), influenze doom e psych (
“Finnish Woods”), omaggi - poco riusciti - ai "mostri sacri" (
Janis Joplin in
“I Remember”, Jimi Hendrix in
“Edge Of Time”), riff sabbathiani (
“Fortune Teller”) e sfumature epiche (
“Sweet Child”).
Purtroppo non c’è niente che faccia gridare al miracolo - anzi, l’ipnotica
“Far Beyond” e la cadenzata
“Shadow Man” sembrano dei filler belli e buoni - e sarà solo il tempo a dirci se siamo al cospetto dell’ennesima meteora incapace di brillare di luce propria.
Per ora io non mi sbilancio.
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