E chi se lo aspettava un nuovo album dei
Mind Key dopo dieci anni? Tra i più sottovalutati alfieri del metal nostrano, la band guidata da
Dario De Cicco ed
Emanuele Colella ritorna con il suo caratteristico mix di prog, AOR, hard rock e metal.
Il tempo sembra essersi fermato in brani come
“Alien In Wonderland”, “Hank” e
“Angry Men” che guardano rispettosamente al passato della formazione, indubbiamente influenzata da act quali
Symphony X ed
Evergrey. Non mancano gli episodi più marcatamente AOR-oriented -
“Hands Off Cain”, “Oblivion” e
“Pure Heart” strizzano l’occhio a
Toto e
Journey - alternati a momenti elettronici/sinfonici dalle venature prog (
“Hate At First Sight”, “Psycho World”).
Ineccepibile la performance - in particolare quella del cantante
Aurelio Fierro Jr. - mentre sul fronte della produzione probabilmente si poteva fare qualcosina di più (il mix non suona sempre perfettamente definito e bilanciato, e questo penalizza in parte la resa complessiva del full-length).
Welcome back
Mind Key!
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