Cosa c’è di meglio di un valoroso gruppo di
hard melodico pilotato da un eccellente cantante?
La risposta è semplice … un valoroso gruppo di
hard melodico pilotato da
due eccellenti cantanti.
Apriamo la disamina di questa ennesima sorpresa targata
Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group, con una sorta di “
Catalanata" (qualcuno magari ricorda le celebri “perle di saggezza” che
Massimo Catalano, musicista, trombettista e “filosofo”, elargiva a "
Quelli della notte" …) utile a rilevare una delle peculiarità principali dei
Blade Cisco, e cioè la presenza in
line-up di due ottimi
vocalist (
Andrea "Zanna" Zanini, voce principale e pregevole tastierista e
Valerio "Valle" Franchi, che svolge con profitto anche il ruolo di chitarrista ritmico), capaci di alternarsi e integrarsi al microfono in maniera davvero emozionante e produttiva, aggiungendo a un
songwriting sempre ispirato e intenso, quel “valore aggiunto” in grado di condurre “
Edge of the blade” dritto tra le perle musicali del 2019.
Coordinato dalla produzione (in condivisione con il gruppo stesso), dal
mixaggio e dalla masterizzazione di
Michele Luppi (uno che di
fonazione modulata se ne intende parecchio, è stato anche membro della
band per tre anni e qui contribuisce pure ai cori in veste di
special guest), il disco è un serbatoio di forza espressiva costellata di luci e colori, edificata sui nobili insegnamenti di Journey, Night Ranger, Kansas, Styx, Damn Yankees e Touch e tuttavia ben distante da sterili esercizi d’emulazione.
La dilatazione del suono, certi suoi piccoli sviluppi in senso
progressivo e il raffinato gusto armonico delle composizioni rendono l’opera molto di più di una semplicistica contemplazione del passato e per rendersene conto è sufficiente affidarsi ai chiaroscuri di “
Memories”, magici e avvolgenti.
Qualora rimanga qualche dubbio sulla qualità della proposta, ecco arrivare un autentico gioiello in note dal titolo “
Anything (Without your music)”, scintillante nella sua lucida coreografia tra
hard,
AOR e
pomp, le disinvolte mutazioni soniche di “
Foolin' myself” e il magnetismo notturno di “
Rain over me”, tre brani che distinguono (anche per una spiccata cultura di “genere”) i
Blade Cisco dai tanti emuli che affollano il settore, non di rado tanto abili quanto “freddi” e superficiali.
“
Life is a lottery” è un prototipo di malinconico
techno-AOR di grande suggestione emotiva (mi ha ricordato qualcosa dei The Ladder), la
title-track continua l’operazione di soggiogamento con le medesime armi di seduzione (leggermente innervate), mentre con “
Hungry for love” le atmosfere, accese da un
riff incalzante e da un
refrain a “presa rapida”, si fanno ancor più cinematografiche e
ottantiane, ma senza l’ombra di fastidiosi manierismi.
Ogni
fan della melodia non potrà poi che capitolare di fronte all’imperioso crescendo passionale di “
Grey” (grande prova di
Zanini) e se “
Invisible to me” è nuovamente perfetta per fungere da ipotetico sottofondo a una meditazione solitaria sotto le luci di
Brooklyn, “
We are atill standing” incorpora senso di rivalsa e dinamismo in un clima sonoro che con l’acustico epilogo “
My way” diventa leggiadro e vagamente
Westcoast-iano, ponendo un prezioso sigillo su un programma da consumare dall’inizio alla fine.
Sottolineando altresì la prestazione di
Daniele "Daniel" Carra, chitarra solista di notevole sensibilità e il supporto costante dell’affiatata sezione ritmica
Fioriti / Gialdi, non mi resta che assegnare ai
Blade Cisco un ruolo da brillante rivelazione della scena melodica internazionale, ancora una volta “fieramente” italiana.