La loro denominazione può forse destare qualche inquietudine in tutti quelli che identificano l’arrivo del “lunedì” come un momento non particolarmente felice, ma vi assicuro che sarà sufficiente anche solo un ascolto del debutto omonimo dei
Waiting For Monday per scacciare istantaneamente i “cattivi pensieri” e rendersi conto di come questo gruppo debba essere considerato un autentico lampo in un cielo di stelle, un’assoluta priorità per chi ama le abbaglianti partiture di Journey, Styx e Foreigner, in poche parole una vera rivelazione nell’ambito di un panorama melodico in ottime condizioni di forma.
Non inganni, per essere ancora più chiari, la citazione di modelli assai diffusi e celebrati … la formazione sviluppa il suo suono interpretando con vivacità e
feeling istintivo la “storia” del settore, riuscendo a combinare fulgida creatività e rispetto della tradizione, evitando fastidiosi rigurgiti di conservatorismo.
Grande
melodic rock scritto col cuore, dunque, forte di un innato gusto compositivo ed eseguito con tecnica sopraffina, tanto da non sembrare per nulla l’operato di una “banda” all’esordio.
Approfondendo un minimo la conoscenza dei
Waiting For Monday si apprende che in realtà non abbiamo a che fare con dei novellini o dei “carneadi” totali:
Rudy Cardenas viene considerato uno dei talenti vocali più accreditati della scena
losangelina e vanta esperienze importanti (finalista di
American Idol, ha lavorato per la tv e per il cinema e collaborato con M-pact e Mr. Zsolt), così come il suo sodale
August Zadra è un apprezzato chitarrista e
vocalist (nel
curriculum, oltre al diploma al
Guitar Institute Of Technology, troviamo il prestigioso nome di
Dennis De Young e la partecipazione a numerosi altri progetti musicali).
Scoprire che i due sono stati segnalati alla
Frontiers Music da un certo
Jeff Scott Soto, fornisce un’altra importante “estensione di garanzia” alla questione, e tuttavia nemmeno tutte queste rassicurazioni suppletive riescono a sopprimere il senso di stupore che “
Waiting for monday” induce nell’astante.
Già con il brano introduttivo “
Until the dawn” i nostri, supportati dagli egregi
Joe Travers,
Walter Ino ed
Eric Baines, forniscono un’immagine di nitida espressività artistica, fondendo Journey e Night Ranger in un’entità di spiccato impatto emotivo che assegna alla raccolta la prima medaglia al valore.
“
End of a dream” fa ancora meglio dell’appassionante
opener, aggiungendo Talisman e W.E.T. alla radiosa congrega dei “buoni maestri” e se in “
Shattered lives” si scorge addirittura un pizzico dell’inestimabile tensione melodrammatica dei Queensryche, “
Found you now” (presente, in veste di
bonus-track, anche in una splendida versione acustica) è semplicemente una delle ballate più adescanti ed emozionanti degli ultimi tempi.
L’atmosfera spigliata e il contagioso sviluppo armonico di “
Right in front of you” alimentano il lato maggiormente solare e trascinante del programma, rimpinguato ulteriormente da “
Inside your head” (dal tocco vagamente Aerosmith-
iano), “
Make it better” e “
One more round”, tutta “roba” in grado di trasmettere una genuina e vivace carica sensoriale.
L’elettricità soffusa e notturna di “
Must have been” e della pulsante e sfarzosa “
Pick her lies” merita anch’essa una menzione d’onore, all’interno di una disamina da completare evidenziando con entusiasmo il fascino di “
Love you forever”, dove l’ardore
blues n’ soul rinverdisce le prestazioni indimenticabili di Foreigner, Bad Company, FM e
Michael Bolton, trasudando passione e intensità.
I
Waiting For Monday si propongono come freschi ed eccitanti epigoni dei
Grandi protagonisti del genere, fomentando quell’immensa soddisfazione che si prova di fronte alla scoperta di “nomi nuovi” capaci di perorare meravigliosamente la “causa” del
rock melodico.