Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:31 min.
Etichetta:Soulseller Records

Tracklist

  1. HEL
  2. JORD
  3. I HAVET HOS RåN
  4. FLUKT
  5. FOLKEFALL
  6. I HINMANNENS HåND
  7. GRUNN GRAV
  8. ILD TIL MøRKNING
  9. VILLKJEFT
  10. IN MEMORIAM

Line up

  • Sarke: drums
  • Blodstrup: vocals, guitars
  • Crowbel: bass

Voto medio utenti

I Tulus, sono una band norvegese che affonda le proprie radici nel black metal vecchia scuola della seconda ondata degli anni 90.
L’esperienza non manca al trio, essendo nato nel 1991 e soprattutto perché i membri hanno fatto parte o sono ancora parte integrante di formazioni note nell’ambiente estremo come Sarke o Khold.
Sesto album all’attivo per il terzetto ed esordio per la Soulseller Records, il disco non desta particolari sorprese o novità.
L’attacco di “Hel” ha un attacco quasi doom; lentezza, riffing semplici ma diretti che diventano un pezzo quasi venomiano.
Ritmi veloci, serrati dall’impeto punk con lo scream in lingua madre, tutto questo rende ancora più chiara l’origine dei nostri.
Jord” invece al contrario dell’opener è un up tempo ben fatto, sulfureo con il riffing quasi hard ma declinato in maniera estrema.
Il brano è senza fronzoli e compatto; la produzione chiara ad opera di Lars Erik Westby fa risaltare gli strumenti.
All’interno c’è un groove quasi rock and roll nella parte cadenzata del brano.
Flukt” dopo un riff dissonante parte in un tempo sincopato tipico del black metal.
Qui si va sul sicuro con un brano di puro black metal norvegese; come intermezzo c’è un rallentamento che aumenta il grado sulfureo della composizione.
Folkefall”, è un brano cadenzato introdotto da un solo di basso, marcia lenta ma con un feeling melodico.
Il basso pare lo strumento principe, perché è chiaro e netto nel tirare le fila lungo il brano; sul finale si concede una sfuriata fredda e ferale sulle orme dei padrini Darkthrone.
Villkjeft”, è un pezzo di poco più di due minuti, struttura serrata e veloce di puro black metal.
Se qualcuno chiedesse gli ingredienti per fare un album di puro black metal nordico in questo brano li troverebbe tutti; freddezza, malignità e assoluta assenza di melodia.
La conclusiva “In Memoriam” recupera lo spirito senza compromessi e doom; mid tempo lento e pesante con il basso sempre sugli scudi.
Tutto qui richiama la tradizione della nera fiamma, il brano cambia ritmo aumentando la velocità in una cavalcata nerissima sul finale.
Disco più che discreto, non ci sono come ho detto novità o esperimenti, ma chi ama il black metal norvegese senza nessuna concessione o modernità qui avrà di che divertirsi.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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