Interessante questo album d'esordio autoprodotto dai bergamaschi Scavenger, nati nell'estate del 2002 nella zona di Clusone (per l'appunto in provincia di Bergamo) come cover-band di songs dei vari Sepultura, Metallica e Black Sabbath hanno successivamente virato, iniziando a comporre brani propri, verso lidi thrash-death metal, realizzando nel 2004 il primo demo "Thirsty For Knowledge". In seguito un successivo cambio di line-up determina una ulteriore "progressione" del sound del gruppo, un più moderno death-core (ricco comunque di cambi di tempo e divagazioni sul tema) di cui sostanzialmente si caratterizza "Where Mind, Tech and Flesh Become As One…". "Andy got Lost" è indubbiamente un ottimo biglietto da visita, riffs massicci e variegati, voce aggressiva il giusto, ritmiche abbastanza complesse, peccato per la produzione non certo eccelsa. Non meno godibile la successiva "The Art of deception", basata su un mid-tempo alternato ad improvvise accelerazioni davvero coinvolgenti; mentre alquanto monotona e priva di spunti rilevanti risulta essere "Monster at heart". "A saviour in a Narrow-Minded Age" è una breve ed inusuale intro strumentale di "Forensic Awareness", forse il miglior brano del lotto, in cui gli Scavenger dimostrano di saper dosare "intelligentemente" riffs monolitici a stacchi veloci e brutali. Si mantengono su standards qualitativi medio-alti anche le tre ultime composizioni, su cui spicca la lunga ed articolata "Brutal" e, soprattutto, l'eterea e sorprendente strumentale "Mizar", a conferma di un lavoro decisamente sopra la media. Da seguire con attenzione.
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