Blue Oyster Cult - iHeart Radio Theater N.Y.C. 2012

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:63 min.
Etichetta:Frontiers Music
Distribuzione:Frontiers Music

Tracklist

  1. R.U. READY 2 ROCK
  2. GOLDEN AGE OF LEATHER
  3. BURNIN' FOR YOU
  4. THIS AIN'T THE SUMMER OF LOVE
  5. SHOOTING SHARK
  6. CITIES ON FLAME WITH ROCK AND ROLL
  7. CAREER OF EVIL
  8. THE VIGIL
  9. BLACK BLADE
  10. GODZILLA
  11. (DON'T FEAR) THE REAPER

Line up

  • Eric Bloom: vocals, guitar
  • Donald "Buck Dharma" Roeser: guitar, vocals
  • Richie Castellano: keyboards, guitar
  • Kasim Sulton: bass
  • Jules Radino: drums

Voto medio utenti

Un altro live dei Blue Oyster Cult, dei quali onestamente ho perso il conto. Poco tempo fa avevo recensito il corposo "Hard rock live Cleveland 2014", sempre edito dalla iperattiva Frontiers Music, ed ora mi arriva questo "iHeart Radio Theatre N.Y.C. 2012". Inedito, perlomeno in versione cd/dvd, perchè registrato in una occasione particolare: un concerto ad inviti tenuto a New York per un manipolo di superfans selezionati. Alto livello tecnologico, atmosfera intima e suggestiva, ma anche privo di aggiustamenti e manipolazioni. Un vero live, come ai vecchi tempi.
La formazione, oltre alla ormai leggendaria coppia Bloom/Roeser, vede presenti Richie Castellano alle tastiere/chitarra (nella non facile condizione di sostituire il compianto Allen Lanier..), Kasim Sulton al basso e Jules Radino alla batteria, presentati al pubblico con entusiasmo da un gasato Bloom.
Scaletta impeccabile: sfilza di consolidati hits storici a cominciare dall'immediata "R.U. ready 2 rock", dalla bruciante e mitologica "Cities on flame with rock and roll" (in versione pari a quella dei tempi d'oro) per arrivare ai successi planetari "Godzilla" e "(Don't fear) the reaper", che qualsiasi appassionato di rock non può non conoscere. Ma sono presenti altre gemme dello sconfinato repertorio di questi giganti dell'hard settantiano (e non solo..) come "This ain't the summer of love" (da "Agents of fortune") che si pone in aperto contrasto con la filosofia hippie del "flower power", "Career of evil" che apriva il capolavoro "Secret treaties" e la sinistra "Black blade" dal sottostimato "Cultosaurus erectus".
C'è anche qualche canzone meno celebrata, ma certamente di alto livello, vedi la suadente e raffinata "The vigil" (da "Mirrors") o "Shooting shark" (da "The revolution by night") a testimonianza della fase più hard-pop della formazione americana. Tutto interpretato con grande classe, esperienza e trasporto emotivo. Ottima performance dal vivo.
Indubbiamente le grandi bands del passato oggi rendono al meglio proprio in sede live, potendo mettere in tavola decine di pezzi stra-famosi ed amati dai fans vecchi e nuovi. Così è per i Blue Oyster Cult, che è sempre un piacere riascoltare alle prese coi loro cavalli di battaglia e vedere, perchè no, immortalati in un video del loro concerto.

Uscita per completisti, ma di alto livello.


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