Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:37 min.
Etichetta:Australis Records

Tracklist

  1. BLOOD & WAR
  2. UNDER MY SKIN
  3. FROM SAINT TO DEMON
  4. THE EMPTINESS
  5. THE BORDERLINE
  6. FROM THE ASHES
  7. PUPPETS CLOWNS
  8. DON'T BE AFRAID TO DIE

Line up

  • Patricio Muñoz: bass
  • Felipe Mardones: guitars
  • Leonel Contreras: guitars, vocals
  • Carlos Vargas: drums

Voto medio utenti

I Metallica hanno fatto proseliti anche nel lontano Cile e i Metalriff ne sono la prova.
Il gruppo esce col secondo full length "Under My Skin" e sembra di tornare ai tempi di "Kill Em All" e "Ride The Lighting", sia nelle melodie che nelle vocals del buon Leonel, emulo di un giovane Hetfiled.
Per fortuna i Nostri riescono ad estrapolare le cose migliori del gruppo americano, non perdendosi in fronzoli e sparandoci addosso 8 proiettili ( un disco snello, bravi! ) di puro Thrash old school ma che non rifugge un tocco di modernità.
Certo se cercate un prodotto originale, questo dischetto non fa per voi ma se invece vi piacciono le "operazioni nostalgia" discretamente confezionate e non copia-incolla, "Under My Skin" potrà piacervi nonostante i deja-vu siano praticamente dietro ogni angolo.
Però non possono non piacere composizioni oneste, ben suonate e col giusto grado di aggressività come "From Saint To Demon" o come la veloce "Blood & War" che mette subito d'accordo gli amanti del Thrash classico con quelli della Nwobhm per esempio.
I riff sono secchi e ben suonati, ci sono delle discrete costruzioni melodiche, il basso è veloce e pulsante, i solos sono ben inseriti nelle canzoni e a volte ci sono dei crescendo che ricordano i Megadeth.
La titletrack ha un ottimo tiro, "The Emptiness" si muove su un arpeggio malinconico che ricorda certe cose "lente" dei Metallica e ha un buon lavoro di basso in sottofondo, "The Borderline" sembra uscita da un outtake di "Ride The Lighting" ma suona dannatamente efficace col la sua cascata di riff e solos ( e gli ultimi Metallica, credetemi, si sognano una simile composizione ! ), "From The Ashes" è un potente pezzo strumentale, diretto e senza fronzoli.
Insomma gli ingredienti per soddisfare i palati - magari quelli non esigentissimi - dei thrashers ci sono tutti e alla fine i 37 minuti di "Under My Skin" scorrono via che è un piacere
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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