Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:49 min.
Etichetta:Cruz Del Sur Music
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DEALERS OF DIVINITY
  2. MAD MAGIC II: IN THE ABSENCE OF GODS(BAD MAGIC)
  3. FADING INTO THE OBSCURITY OF AGES
  4. IN MEMORIAM: LOVE AND MAGIC (MAGIC AND LOVE)
  5. MAGIA NOSTRA
  6. POWER OF THE STONE
  7. SPECTRE OF A DYING FLAME

Line up

  • The Great Kaiser: six stringed wand, sad words
  • Mofang Tengrand: low magic, reinforcement of sad words
  • Mars Mysterio: six stringed wand
  • Drummer Master Commandriani: master of drums, lead strocker

Voto medio utenti

Grazie all’influenza esercitata su gruppi di successo (chi ha detto Ghost?) e a una profusione di ristampe, propedeutica al loro eccellente ritorno discografico, nei tempi recenti si è tornato a parlare diffusamente dei Blue Oyster Cult e questo non può che far piacere a chi, come il sottoscritto, è un assiduo estimatore della loro ricca parabola artistica, non sempre adeguatamente celebrata.
Vedere il loro nome apparire con una certa continuità tra i numi tutelari delle formazioni musicali “emergenti” è quindi un altro motivo di soddisfazione, soprattutto se poi tali newcomers non si riducono a inscenare operazioni di sterile clonaggio e cercano di trasformare la loro ammirazione in autentica ispirazione.
Tra le band più interessanti della scena sotto questo punto di vista si segnalano sicuramente gli americani White Magician, artefici di un debutto sulla lunga distanza dove il modus operandi dei BOC si sposa con la passionalità epica dei Thin Lizzy e con brandelli dell’inquieta creatività dei Mercyful Fate, a comporre un clima esoterico, mistico e arcano di notevole suggestione.
Dealers of divinity” si rivela dunque un lavoro intrigante, che pur scontando qualche eccessiva prolissità e una “messa a fuoco” non sempre ai massimi livelli, piace per la tensione sensoriale che trasmette attraverso composizioni al tempo stesso intuitive e poliedriche, in cui fanno capolino addirittura scorie dark-wave (e la voce di The Great Kaiser ostenta a tratti vaghe inflessioni Astbury-esche).
In un mosaico di riff frementi, solos intrecciati e avvolgenti, cadenze pulsanti e visionarie si sviluppa un programma aperto da una morbosamente fascinosa title-track, seguita da “Mad magic II: in the absence of gods (bad magic)”, davvero ammaliante nei singhiozzi sincopati della chitarra e nell’incedere incalzante, solenne e tenebroso delle melodie.
L’elegiaca ballata folkFading into the obscurity of ages” funge da placido e sinistro preludio a “In memoriam: love and magic (magic and love)”, un numero hard n’ heavy screziato di dark-prog (qualcosa tra Uriah Heep, Iron Maiden e The Cult …) di buona fattura, mentre le smodate diluizioni di “Magia nostra” e “Power of the stone” finiscono per sperperare alcune interessanti intuizioni armoniche e annacquare l’impatto emotivo dei brani, fornendo all’astante l’impressione di una direzione artistica non ancora chiarissima.
Chiude la scaletta la bella “Spectre of a fying flame”, che tramite soluzioni soniche più dirette e ruggenti stempera con maggiore efficacia il pizzico di sfocatura che contraddistingue parte dell’ascolto.
Plaudendo ancora una volta la competente attività di scouting della Cruz Del Sur Music, esortiamo i White Magician a continuare a percorrere la strada intrapresa, confidenti che, con le attuali potenzialità espressive e attitudinali, i miglioramenti arriveranno come una “naturale” conseguenza dell’incremento dell’esperienza.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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