Secondo album per i portoghesi
Sullen, e, a giudicare dal titolo, primo di una saga, o qualcosa di simile, visto quell'
Act 1 ben in evidenza...
La band si muove su coordinate contaminate, mescolando il prog metal con growls, aperture dissonanti, inusuali soluzioni che me li avvicinano ai
Periphery, Betw
een the Buried and Me, a volte gli
Haken. Il risultato non è affatto male; in questi 33 minuti, "
Nodus Tollens" ci fornisce tracks più canoniche (anche se il termine è proprio poco ficcante per bands come questa) come la opener "
The Prodigal Son", momenti più Tool come "
Skylines", o soluzioni più nervose, vedi "
Memento" ed altre.
Il valore assoluto, in fase di esecuzione / scrittura / arrangiamento / produzione, è decisamente alto, ma mi rendo conto che la proposta potrebbe risultare poco fruibile, almeno al primo ascolto. Credo proprio che la cosa sia voluta, non solo, credo sia un'aggiunta al valore di questo dischetto, che vi consiglio decisamente di ascoltare. Inusuale a dir poco, interessante.
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