Dopo la fortunata esperienza del tour celebrativo del classico
“Leftoverture” (tramandata ai posteri con l’album
"Leftoverture Live & Beyond"), gli inossidabili
Kansas di
Phil Ehart e
Richard Williams fanno il bis con il nuovo
“Point Of Know Return Live & Beyond”, incentrato sull’altrettanto classico successore
“Point Of Know Return”.
Si tratta di registrazioni risalenti al periodo 2019-2020 e la band è evidentemente affiatata, nonostante una scaletta - per così dire - curiosa. Infatti, oltre all’intero
“Point Of Know Return” (eseguito dalla prima all’ultima nota) figurano una serie di brani che definirei non particolarmente rappresentativi della band americana (su tutti, due tracce dal modesto
“Power” del 1986 e un’altra dal non imprescindibile
“Monolith” del 1979), oltre alle immancabili
“Song For America”, “The Wall” e
“Carry On My Wayward Son”.
I due episodi tratti da
“The Prelude Implicit” (che continuo a ritenere un album ispiratissimo) controbilanciano la vera sorpresa della scaletta, quella
“Lonely Wind” firmata dall’ex
Steve Walsh proveniente dall’esordio dei
Kansas del 1974.
Sulla performance c’è poco da dire - anche se nutro qualche piccolo dubbio sulla voce di
Ronnie Platt (davvero “troppo” perfetta) e sulla batteria del veterano
Phil Ehart (acustica o elettronica? a voi il giudizio finale) - con il violino di
David Ragsdale e le tastiere del nuovo arrivato
Tom Brislin a spiccare sul mix, comunque pulito ed equilibrato.
Come sempre, lunga vita ai
Kansas.
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