A circa un anno dalla prima release, i
Leaves’ Eyes rilasciano “
The Last Viking - Midsummer Edition” che intende essere la versione definitiva di questo terzo album particolarmente incentrato sulla storia vichinga, che vede re Harald III come centro assoluto di questo concept e, inoltre, dell’intera saga vichinga cantata e suonata da
Alexander Krull e soci.
Il contenuto di questa nuova edizione si presenta particolarmente ricco di materiale: oltre all’album già rilasciato nel 2020, è presente un secondo disco che include la versione strumentale di “
The Last Viking” (cori e backvocals vari compresi), e un terzo disco con la colonna sonora del documentario “
Viking Spirit”, realizzato sia da pezzi strumentali originali che da brani appartenenti a “The Last Viking” con un arrangiamento più sinfonico che li rende perfetti come accompagnamento e commento sonoro al documentario, che vede sulla sedia di regia lo stesso Alexander Krull, frontman oltre che anima della band, il quale ormai da diversi anni ha abbracciato in tutto e per tutto il viking style in ogni aspetto della sua vita.
C’è da ammettere che i Leaves’ Eyes già dal 2020 avevano puntato molto su questa opera e il concept che lo supporta: infatti oltre alla versione “base” che includeva esclusivamente il solo album, era già stata messa in circolazione una versione doppio disco con la versione strumentale dell’album nel secondo disco, oltre che una versione doppio CD + DVD contenente il documentario “Viking Spirit” e alcuni contenuti bonus.
Questa nuova edizione intende essere l’apice assoluto di questa produzione, ma non solo: infatti si presenta come un’opera multimediale dedicata ai vichinghi, ai loro ideali e alla loro storia, tirata al massimo della propria lucentezza e delle possibilità tecniche digitali: ben tre CD (album, versione strumentale, e la colonna sonora di “Viking Spirit”) più un Blu Ray contenente una (non dichiarata, ma di fatto lo è) extended edition - rispetto la versione in DVD e il materiale caricato su YouTube - del documentario diretto da Alexander Krull.
Se non avete prestato attenzione a “Viking Spirit” avete fatto male: al di là del vero e proprio interesse per questi moderni vichinghi “capitanati” dallo stesso Krull, dalle interviste ai vari membri di questo gruppo internazionale, che vede la partecipazione di uomini, donne, ragazzi e ragazze che vanno dal Canada alla Nuova Zelanda, passando ovviamente per la Germania e il resto del nord Europa, emerge una vera e propria passione per un certo periodo storico, una cultura e una popolazione ormai sparita, che simboleggia alcuni degli ideali che vengono sentiti come smarriti nella società moderna. Non si tratta quindi di semplice rievocazione in costume, ma per molti di questi moderni vichinghi il tempo passato tra tende, armature, asce e scudi è avvertito come il più autentico di tutta la loro vita. Questo gruppo, inoltre, ricerca uno stile di vita vichingo veramente autentico: vengono svolte ricerche storiche sulla lavorazione dei tessuti e dei metalli, tanto per fare un esempio, e tutto ciò che viene utilizzato è ricreato artigianalmente seguendo proprio quelle stesse antiche tecniche di produzione.
Se ancora eravate indecisi sull’acquisto di questo ultimo album dei Leaves’ Eyes, questa è sicuramente l’esperienza (vichinga) definitiva che forse stavate aspettando.