Copertina 9

Info

Anno di uscita:1980
Durata:non disponibile
Etichetta:Epic

Tracklist

  1. MAKE TIME FOR LOVE
  2. LOVE ME ANYTIME
  3. I KNOW THE FEELING
  4. MAKE IT LAST FOREVER
  5. PROMISES
  6. CITIES
  7. WHAT CAN YOU DO
  8. CLEAR APPROACH
  9. WISHING I KNEW IT ALL

Line up

  • Ron Anaman: bass
  • Frank Barbalace: guitars
  • Pat Leonard: keyboards
  • William Willkins: drums
  • Thom Griffin: vocals

Voto medio utenti

Il pomp/aor americano non è solo composto da Kansas e Styx ma, a cavallo dei 70/80, sono stati sfornati veri e propri moloch di musica rock barocca anche nel sottobosco, rimasto tale chissà per quali inenarrabili disavventure.

Questo è il caso di 'Clear Approach' dei Trillion, secondo ed ultimo album, successore dell'omonimo debutto che vedeva Dennis Frederiksen alla voce, poi in uno dei classici dei Le Roux ( 'So Fired Up' ) ed in 'Isolation' che risultò uno dei lavori più 'duri' dei Toto.
Il cantante di 'Clear Approach' è invece lo sconosciuto Thom Griffin, con un timbro vocale meno acuto di Frederiksen, ma comunque in grado di trasmettere enfasi come nell'opener 'Make time for love'.

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L'altro personaggio dei Trillion che invece avrà un seguito è il tastierista Pat Leonard che diventerà il key-man stesso di Madonna. Ma il suono vergine per i cultori del rock lo aveva già dato in seno ai Trillion, sentite le elegantissime punteggiature e solos di 'Love Me Anytime' o 'I Know The Feeling', quest'ultima sorretta da un mood quasi jazzato e breaks chitarristici di gran classe di Frank Barbalace. Il primo lato si chiude con 'Make It Last Forever', un mid-tempo che ha il sapore di Grand Illusion, con i cori che sembrano davvero prelevati dagli Styx. Nel secondo lato 'Cites', se fosse stata supportata in modo adeguato, poteva diventare una hit-single alla 'Babe', anche con una rinnovata verve.
'What Can You Do?' Con il suo coro ancora una volta perfettamente bilanciato, serve per preparare il terreno all'arroventato finale in chiave progressive della title-track e 'Wishing I Know It All', con assoli magnifici di chitarre e tastiere.

'Clear Approach' è un mega classico misconosciuto del pomp aor yankee dunque, ovviamente se siete incalliti sostenitori solo di Accept e Running Wild tenetevene alla larga, se invece vi piace la musica rock cesellata con grande classe e per nulla debilitata dal pop, esistono anche ristampe oltre il vinile che sono facili da reperire.
Gli intenditori di aor invece stiano attenti che se piace di più quello cromato e formalmente molto 'pulito' di fine eighties, potrebbe non incontrare i loro favori ma, posso anche dire, che senza 'Clear Approach' negli anni '80 inoltrati non sarebbero probabilmente arrivati i surrogati alla 'How Long' della Michael Thompson Band.

Qui soffia ancora prepotente il vento del rock seventies.

Recensione a cura di Fabio Zampolini

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