Thrash metal è quello che si propongono di offrire questi Hopesend anche se quanto presente su questo cd è ben lontano dal sound di band come Slayer o Kreator, esempi citati dalla band stessa come influenze per il proprio sound. Una registrazione approssimativa e poco curata certo non valorizza i brani in questione, anche se è sufficiente per accorgersi che di positivo c'è ben poco in queste 8 tracce.
Sostanzialmente l'intenzione sarebbe quella di una commistione tra il thrash più oltranzista e le nuove correnti etichettate come nu metal o crossover, peccato che il risultato non sia proprio dei più convincenti. I riff delle chitarre (per quanto poco comprensibili per via del suonaccio "zzzzz" che le caratterizza) sembrano macinare bene ed essere molto aggressive, meglio in fase ritmica piuttosto che negli episodi solistici e melodici (completamente da rivedere); non convince affatto invece il cantato (meglio dire "urlato"), statico e monotono, soprattutto nelle parti più "sperimentali", dove alla melodia viene preferita la ricerca di sonorità alternative di dubbio gusto. Certo la grinta e la convinzione non manca ai 4 ragazzi, quello che proprio non si sente in questo "The Seer" è una valida ragione per preferire questo demo alle centinaia di autoproduzioni del mercato underground. Al di là del solito gruppetto di amici infatti, non credo che questo prodotto possa attirare l'attenzione di molti altri ascoltatori, sempre più (giustamente) esigenti nella ricerca di qualcosa di personale, ben fatto e convincente, aspetti che in questo demo sembrano proprio mancare agli Hopesend. Su le maniche dunque ragazzi e alla prossima…

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