Parsons, Alan - One Note Symphony: Live In Tel Aviv

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:99 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. ONE NOTE SYMPHONY
  2. DAMNED IF I DO
  3. DON’T ANSWER ME
  4. TIME
  5. BREAKDOWN/THE RAVEN
  6. LUCIFERAMA
  7. SILENCE AND I
  8. I WOULDN’T WANT TO BE LIKE YOU
  9. DON’T LET IT SHOW
  10. THE SORCERER’S APPRENTICE
  11. STANDING ON HIGHER GROUND
  12. AS LIGHTS FALL
  13. I CAN’T GET THERE FROM HERE
  14. PRIME TIME
  15. SIRIUS/EYE IN THE SKY
  16. OLD AND WISE
  17. (THE SYSTEM OF) DR. TARR AND PROFESSOR FETHER
  18. GAMES PEOPLE PLAY

Line up

  • J.Olsson: guitars, vocals, percussion
  • Todd Cooper: sax, flute, vocals, acoustic guitar, percussion
  • Alan Parsons: guitars, keyboards, vocals
  • Jeff Kollman: guitars, vocals
  • Tom Brooks: keyboards, vocals
  • Dan Tracey: guitars, vocals
  • Guy Erez: bass, vocals
  • Danny Thompson: drums, vocals
  • Jordan Asher Huffman: vocals

Voto medio utenti

A poca distanza dal precedente live album, ecco che la sempre più attiva Frontiers sforna una nuova prova live di Alan Parsons.
Un disco registrato dal vivo a Tel Aviv in Israele con la collaborazione dell’orchestra nazionale israeliana.
Un disco che per il sottoscritto poteva essere manna, se non fosse uscito prima il “gemello”; perché io che sono un seguace degli Alan Parsons Project dalla prima ora perché mi hanno cresciuto bene, desideravo un disco dal vivo del nostro orchestrale che mettesse quel quid sinfonico che è sempre stato perno del suo progetto precedente.
Ma avrei capito e giustificato di più l’acquisto di tale uscita se non fosse uscito poco fa un'altra esibizione del nostro, perché tranne che per la location e qualche cambio nella scaletta qui i brani sono pressoché uguali; certo sentire certe perle come “As light falls”, “Damned if i do” e “Sirius - Eye in the sky” con l’ausilio di un’orchestra mi fa salire un brividino.
Gli strumenti acustici intervengono a punteggiare alcuni brani come in “Old and wise” e “Silence and i” tratta dal famosissimo “Eye In The Sky” che proiettò gli APP in alto nelle classifiche negli eighties.
Album live consigliato solo ai maniaci collezionisti del musicista inglese, io stavolta passo la mano anche se la prova è eccelsa, ma sarebbe stato meglio a mio giudizio non pubblicare così vicino alla precedente uscita questo album.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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