Ad un anno esatto di distanza (giorno più, giorno meno),ecco ripresentarsi precisi gli svizzeri
Carnal Savagery, con una dose abbondante di death metal che affonda le proprie influenze e radici nel sound di grandi come Grave (sicuramente i più incisivi da questo punto di vista), ma anche Asphyx e Vomitory. Ma se la differenza tra il debut
'Grotesque Macabre' e il successivo
'Fiendish' era minima, nel senso di una proposta musicale pur sempre valida e coinvolgente, è riuscito
'Scent Of Death' a imporsi come un album a sè stante con la sua personalità, e non rientrare, già ad inizio carriera, nell'anonimato?
La risposta, per fortuna, è positiva.
'Scent Of Death' convince assolutamente grazie a un tiro musicale con il piede sempre posto sull'acceleratore, tranne in rari momenti come nella parte centrale di
'Rotten Immortals', ma non per questo ci troviamo davanti a un ascolto dove tutto ciò che sentiamo è la stessa musica, le stesse linee vocali, e stessi riff. Mischiando sapientemente le influenze citate ad inizio recensione, assieme a un po' di thrash più marcio come i Sodom degli ultimi anni, il quartetto riesce a dare alla luce una prova davvero valida ed eterogenea, che fra le varie
'A Vacant Casket' (micidiale),
'Leeches', o l'iniziale
'Deformed Bodies' difficilmente stanca, e non subentra mai la voglia di saltare il pezzo, o cambiare album. Merito anche di una produzione non eccessivamente retrò, ma neanche troppo definita e pulita, e dove ogni strumento riesce ad avere il proprio spazio, e il growl di
Mattias Lilja (che alcuni forse ricorderano per aver fatto parte dei Divine Souls, e di far parte attualmente dei Desolation) si sente alla perfezione.
I
Carnal Savagery confezionano dunque un album che potrà sicuramente trovare un piacevole ascolto alle orecchie di tutti i deathster che cercano qualcosa di valido, senza scervellarsi troppo nell'ascolto, trovandosi di fronte ad un disco energico e vigoroso.
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