Copertina 6

Info

Anno di uscita:2022
Durata:non disponibile

Tracklist

  1. TABULA RASA
  2. VULTURES
  3. THE DAMAGE
  4. DEAD IN THE WATER
  5. THE VIOLENCE
  6. TO THE GRAVE
  7. SEA OF DOUBT
  8. HEARTH STRINGS
  9. THE VALLEY

Line up

  • Terence Stevens: vocals, rhythm guitar
  • Mitchell Black: lead guitar
  • Beau Grech: drums
  • Christian Centofanti: bass

Voto medio utenti

Gradevole comeback per gli australiani Suspyria, tre anni dopo il debut "Regression" del 2019, quartetto di Melbourne dedito ad un metalcore di taglio piuttosto classico, basato principalmente sull'alternanza di parti con voce pulita praticamente vicine al pop rock più mainstream e da classifica, miscelate con strofe più energiche con chitarre maggiormente presenti, sebbene le voci raramente sconfinino nel growl, in ogni caso senza mai prendere derive troppo violente od estreme.
All'ascolto di "The Damage" non avevo dubbi che quel brano fosse stato scelto come singolo di lancio, com'è effettivamente, ma come detto a parte un paio di episodi (tipo i primi secondi di "The Violence", nomen omen, che peraltro presenta un bell'intreccio chitarristico sul finale) o qualche passaggio intermedio tutto "The Valley of Despair" si basa su sonorità piuttosto immediate e di facile presa sul pubblico più giovane e meno smaliziato.

Il che non è un necessariamente un male, visto peraltro che i Suspyria confezionano un bel prodottino, registrato davvero ottimamente seppur con mezzi non stratosferici e con una notevole cura, tuttavia le intenzioni della band rimangono un po' a metà così come il risultato finale di un disco che forse è troppo difficile per il 15enne medio che cerca solo canzoncine da canticchiare e con un po' di chitarre per sentirsi cattivo ma che al contempo è troppo adolescenziale e schierato sul "blinkismo" a tutti i costi da chi considera, giustamente, il metalcore come un genere adulto e violento e che di fronte alle linee vocale da festa liceale sulla spiaggia viene assalito dalla carogna.

Qualcuno direbbe "o alleggerite tutto o vi fate più seri" ma in ogni caso i Suspyria, specie tenendo conto della loro provenienza geografica, possono tranquillamente avere il loro pubblico da far contento rimanendo su questa dicotomia: staremo a vedere cosa riserverà la sorte ai quattro di Melbourne nella nostra privilegiatissima poltroncina di comodi spettatori.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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