È raro che la
Karisma metta il naso fuori dalla Norvegia, eppure per questi
Caravela Escarlate ha fatto un’eccezione.
Il trio “tastiero-centrico” brasiliano dice di ispirarsi ai più noti gruppi inglesi e italiani degli anni Settanta, ed è complessivamente vero se si ascoltano brani come l’introduttiva
“Bussola Do Tempo”, i cui timbri rimandano agli Emerson Lake & Palmer, anche se le armonie sembrano più accessibili (peccato per le melodie poco ficcanti, tutt’altro che impreziosite dalla voce modesta di
David Paiva).
C’è però più Canterbury nell’apocalittica
“Castelos Do Céu” o nella strumentale
“Filtro Dos Sonhos”, così come spicca il prog epico e sinfonico di scuola
Yes di
“Sonhos Medievais”. L’altra traccia strumentale
“Mandala” vive di contrasti dinamici, e fa il paio con la più quadrata (ma densissima)
“Ciclos”, canzone più canonica alla maniera di Procol Harum e Aphrodite’s Child.
I dieci minuti abbondanti di
“Cruz Da Ordem” altro non sono che un mix un po’ soporifero di quanto sopra descritto, che nulla aggiunge e nulla toglie al vocabolario musicale della band.
Sicuramente tanta passione, ma più ombre che luci.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?