Il vero limite dei dischi darksynth è che ormai tendono ad assomigliarsi un po’ tutti, e questo
“Triangle Unicode” non fa eccezione.
Il trio francese non aggiunge nulla a quanto fatto dai vari
Carpenter Brut,
GosT e Perturbator (
“Triangle Unicode”, “Electric Guillotine Pt. 2”), nonostante gli arrangiamenti siano tutti curati nei minimi dettagli (
“La Crypte”). L’abuso della compressione regna sovrano, così come le “solite” atmosfere alla John Carpenter (
“Pushung Up Daisies”), più convincenti quando la formazione toglie il piede dall’acceleratore (
“If She Floats…”).
Le soluzioni tutt’altro che originali di
“Go To The Devil” e
“Missa Pro Defunctis” vanno a braccetto con i cliché dell’introduttiva
“Written In Blood” - con i suoi timbri ibridi da kolossal hollywoodiano - e della conclusiva
“Last Breath”, veri e propri titoli di coda di un lavoro formalmente ineccepibile ma poco personale.
Peccato.
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