Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:27 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. INTRO
  2. ENTER THE TEMPLE OF MADNESS
  3. APATHY
  4. FEMALE BLOOD
  5. WISDOM OF THE PURE
  6. DIE TO RETURN

Line up

Non disponibile

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Spesso si dice che l'abito non faccia il monaco, il che in alcuni casi è vero, ma in altri si rischia di prendere una brutta cantonata, perché sovente l'aspetto e l'iconografia di una band la dicono lunga sulle intenzioni e sull'impegno della stessa.
I nostrani Fucktory-X si presentano benissimo, con un'immagine molto curata, che rimanda al cyberpunk più gloomy, con un concept altrettanto valido, con un artwork di primo livello, sebbene questa sia un'autoproduzione, e per finire con un website di assoluto livello.
Passando alla materia musicale, alla sostanza vera e propria, non possiamo non partire dalle indicazioni della band, la quale dichiara un bel pastone d'influenze.
L'idea principale della band è quella di ibridare metal ed elettronica, per tirare fuori un sound sperimentale. Mettendo da parte l'intro, il dischetto si apre con "Enter The Temple Of Madness", una song cantata in brutale growl, con l'elettronica in primo piano ed un andamento molto oscuro.
La successiva "Apathy" sfiora vette grind in accelerazione, rimanendo molto brutale, per via del singer, forse troppo monotematico, ma comunque efficace nel delineare un mood apocalittico e decadente allo stesso tempo.
"Female Blood" è forse la più interessante song del lotto, si apre con un sample molto angosciante e prosegue con un riffing ancora più maligno, pervasa da un'atmosfera che ricorda certe cose dei Plasma Pool di "Drowning". "Wisdom Of The Pure" ha un mood doomy, che oserei definire quasi pernicioso, pur se sferzato da violente accelerazioni.
La conclusiva "Die To Return" è molto lenta, a tratti soffocante, poi però accelera, prima di tornare di nuovo ad avvolgerci con spire oppressive.
In definitiva questo dischetto è davvero un buon lavoro, pur se la proposta della band è ancora abbastanza grezza e necessità di un maggior lavoro in fase compositiva, teso ad amalgamare meglio le diverse componenti della musica. Secondo me la band ha bisogno di lavorare soprattutto sulla componente elettronica, nel senso di renderla un elemento più strutturale e portante della proposta. Per il resto siamo sulla giusta strada.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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