Un gruppo serbo non mi era mai capitato e come prima esperienza devo dire di non potermi lamentare; gli Interfector sono una buon gruppo di death metal fortemente influenzato da sonorità medio-orientali e provenienti dalla Serbia stessa. Questa soluzione molto in voga in questo periodo risulta abbastanza originale grazie alla forte personalità della band che non si pone l'obiettivo di scopiazzare i cliches del genere, ma che cerca di andare oltre, proponendo una miscela omogenea e ben strutturata; la voce al vetriolo e a tratti terribilmente accattivante viene spesso a stendersi sul letto di note creato dalle chitarre: fraseggi interessanti per gli axe men che si destreggiano bene con partiture non complicatissime, ma sicuramente inusuali e immediate. La produzione, pur trattandosi di un prodotto "fatto in casa", è buona e gli strumenti sono tutti riconoscibili. Quello che davvero non fa decollare le composizioni è forse la scarsa dinamicità dei pezzi (dopo un paio di ascolti terminare un brano risulta assai arduo) e la poca esperienza live che avrebbe potuto aiutare i Nostri a snellirli, privilegiando le parti più dirette, quelle che in fin dei conti risultano le migliori; già perché quando gli Interfector si lanciano in lunghi passaggi strumentali non sempre la fluidità dei brani risulta riuscita, anche se mi rendo conto che tali momenti rappresentano una peculiarità per una band che fa delle melodie strumentali folk il suo punto di forza. Per il momento promossi, ma con la speranza che la loro prossima uscita possa ovviare i più che normali peccati di giovinezza e inesperienza commessi in questo platter; superate queste difficoltà gli Interfector potranno ambire a molto, ne sono certo.
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band@interfector.tkhomepage: www.interfector.tk
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