Dopo tre anni dal debutto con
“Entropic Reflections Continuum: Dimensional Unravel” finalmente abbiamo fra le mani il secondo lavoro targato
VoidCeremony. “Threads Of Unknowing” esce per
20 Buck Spin e vede la lineup passare dalla formazione a tre a quella a quattro con l’inserimento di
Phil Tougas come secondo chitarrista ad affiancare il fondatore
Garrett Johnson.
La ricetta seguita nella realizzazione di “
Threads Of Unknowing” non si discosta più di tanto da quella del debut (N.d.r.: d’altronde se qualcosa funziona particolarmente bene, perché stravolgere tutto?) anche se risulta sfoltito dei passaggi più thrash, ovvero un death metal stratificato che si fonda sull’equilibrio fra complessità e pesantezza ed in cui non possiamo che trovare diversi punti di contatto con le produzioni recenti di
Blood Incantation e quelle più vecchie dei
Morbid Angel.
La sensazione a pelle – quella che tutti noi abbiamo durante il primo ascolto per intenderci - è quella di un lavoro formalmente diviso in sei canzoni ma che in realtà è un unicum, una suite articolata in più movimenti che viaggia fluida toccando nel percorso sia vette spaziali che discese abissali ma sempre lontane dalla luce del sole.
La complessità intrinseca di
“Threads Of Unknowing” lo colloca inevitabilmente fra i lavori da ascoltare con concentrazione al fine di poterne apprezzare in pieno le sfumature e i cambi di passo improvvisi ed allucinati e l’abilità dei
VoidCeremony non sta solo nella padronanza strumentale ma, soprattutto, nel mantenere salda la direzione da seguire senza mai perdersi nel labirinto che hanno costruito.
“Threads Of Unknowing” è per molti ma non per tutti e chi ama un death metal più lineare e truculento potrebbe trovarlo ostico, ma non per questo non dovrebbe dargli un ascolto.
Ostacolo del secondo album ampiamente superato.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?