L'album di debutto degli
Aitheer, "
The Serpent", rappresenta una sorta di evoluzione per il gruppo progressive metal finlandese. Niko Löfman, il compositore principale della band, si è ritrovato ad esplorare nuove strade, concentrandosi sulla creazione di un’esperienza più profonda; da una sorta di prog metal iniziale, infatti, questo debut album vira decisamente verso il black/death, mantenendo però un certo velo melanconico che fu, ad esempio, di "Subterranean" degli In Flames. L'approccio è quanto di pià nordico possiate immaginare, laddove furia e tristezza vanno a braccetto con composizioni tecnicamente complicate e 'dispari', sulle quali troneggia la voce lacerante di Niko Löfman, disperatamente affascinante, che conduce l'ascoltatore in un turbine di emozioni come se si fosse in una tormenta di neve.
I brani sono pochi, 32 minuti, e ben 4 su 7 sono strumentali (i più brevi, ad onor del vero). Ciò non toglie un'oncia di fascino a questo
The Serpent, un album che merita la vostra attenzione.
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