Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:41 min.
Etichetta:Archivist Records
Distribuzione:Grand Sounds PR

Tracklist

  1. WHAT STEPPES DREAM ABOUT
  2. WHEN THE WILD WIND AND THE SOUL OF FIRE MEET
  3. TEARING WINDS OF INNERSELF
  4. PREPARATION FOR THE RITUAL
  5. HE WITH THE HORSE’S HEAD
  6. A NEW DAWN
  7. I AM THE PATH
  8. SHAMAN

Line up

  • Olexandr Sitalo: Bass
  • Oleg Talanov: Drums
  • Olexiy Pasko: Guitars
  • Olexandr Bayev: Vocals
  • Anton Vorozhtsov: Guitars, Sitar, Percussion, Synthesizers

Voto medio utenti

Gli ucraini Hell:On in corsa dal 2005 giungono a fine 2024 a tagliare il traguardo del settimo full-length: "Shaman", rilasciato sotto l'egida della Archivist Records.

Un Thrash metal dal sound moderno ibridato con il Death e dal taglio Groove, coesistente con strutture Progressive, ricercate e avanguardistiche, è ciò che ci propongono gli Hell:On, band che purtroppo, nonostante i molti anni da cui è attiva, non riesce ancora a decollare, pur, a mio avviso, avendo tutte le carte in regola per potervi riuscire, sia in termini tecnici che di estrosità; elemento, quest'ultimo, che se correttamente messo a fuoco, potrebbe conferire alle loro composizioni qualcosa in più della media.
Sia chiaro, "Shaman" è un buon disco e contiene numerosi intuizioni interessanti, soprattutto quando i nostri giocano con dissonanze e texture elettroniche – mai troppo invadenti – che donano al loro stile una certa originalità; tuttavia, di frequente si ha la sensazione che questi cinque ragazzi si disperdano un po' perdendo dunque di vista l'obbiettivo. Fortunatamente, questo non avviene sempre, ma solo in alcuni frangenti.
Agli ucraini piace sperimentare, fondendo melodie dal sapore medio-orientale avvolgenti, insieme ad assaliti furiosi – richiamanti vagamente i Sepultura del post "Chaos A.D." – e trame ipnotiche misteriose intessute prevalentemente tramite l'uso di synth. Anche se, a mio giudizio, il meglio di sé stessi gli Hell:On riescono a esprimerlo quando decidono di premere sull'acceleratore.

"Shaman" è un lavoro che, nonostante i difetti di cui abbiamo fatto menzione, scorre piacevolmente e, in particolare, mette in luce il cuore del gruppo… Probabilmente, ciò è stato propiziato dal fatto che il lavoro è stato finito di incidere proprio durante il conflitto in cui è attualmente implicata l'Ucraina. Si avverte un certo pathos, contraddistinto da un dualismo composto da dolore e rabbia, il quale traspare – perlomeno a un orecchio attento – anche se nascosto in qualche "anfratto" tra le corde delle chitarre, o tra gli echi delle voci tribali sciamaniche e i loro lampi di fuochi ritualistici.

Recensione a cura di DiX88

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