Vi sono dei dischi che sono catalogati in ambito Black metal ma, pur rientrando – o aspirando a rientrare – nel novero della grande musica, forse hanno più a che vedere con altri generi e questo è, parzialmente, il caso di
"Ordo Diabolicum", terzo atto pagano, rilasciato tramite la
Soulseller Records, della formazione greco/olandese
Aran Angmar.
"Ordo Diabolicum" è collocabile in quella frangia nera che unisce strutture calde e sinfoniche, contraddistinte da un certo substrato Death, di matrice mediterranea, e la gelida violenza della fiamma nera scandinava, risultando, a nostro avviso, particolarmente influenzato da
Rotting Christ,
Kawir e
Septicflesh, bensì anche con qualche eco degli
Old Man's Child e del Melodic death, di matrice vichinga, dei primi
Amon Amarth.
È dunque il gusto per la melodia e il bilanciamento di vari elementi a essere qui rilevante. Elementi che, se presi in sé e per sé, avrebbero poco da spartire, mentre al contrario, se inseriti in un dinamismo hegeliano, dialettico, assumono una loro consistenza organica.
Non mancano comunque sia momenti dove è l'anima bellica ed eroica a predominare – con l'aggiunta di vari echi dei
Bathory – anzi, questi risultano piuttosto frequenti benché inseriti in contesti raffinati e, talvolta, sperimentali; soprattutto per via di alcune particolari scelte ritmiche in mid tempo e di un certo utilizzo delle sovraincisioni (o tecniche simili), sostenute da una produzione assai potente e di moderna fattura.
Forse, il difetto di
"Ordo Diabolicum", risiede proprio in questo suo suono odierno, in quanto a tratti fin troppo artefatto; e inoltre, nel voler, in taluni frangenti, necessariamente discostarsi dalla "tradizione", senza tuttavia riuscire, in tale processo, ad apportare un valore reale: assoluto.
In ogni caso, la qualità dell'insieme è realmente elevata…
Ascolto consigliato.
Recensione a cura di
DiX88
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