Retching - Charming the Decomposed

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:non disponibile
Etichetta:Transcending Obscurity Records
Distribuzione:Transcending Obscurity Records

Tracklist

  1. MOONLIGHT PERVERSIONS (INTRO)
  2. GORGING ON ECSTACY
  3. PREMATURE DECAPITATION
  4. SHOWER CURTAIN SILHOUETTE
  5. FOAMING
  6. VULGAR CELLULOID TROPHY
  7. SEPTIC ENTOMBMENT
  8. FETID ABATTOIR
  9. MORTUARY OF DESIRE

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

I Retching sono una Death death metal band statunitense di cui non si ha alcuna notizia, se non che hanno pubblicato in via indipendente un LP nel 2024, "Charming the Decomposed", e che adesso, nel giugno 2025, viene nuovamente rilasciato tramite la Transcending Obscurity Records.

"Charming the Decomposed" è un lavoro profondamente radicato nella tradizione del Death metal classico. Il suono si costruisce su dinamiche intricate e rapide, ma sempre lontane da tecnicismi eccessivi: un equilibrio che ricorda la scuola di band come Malevolent Creation, Morbid Angel e Decide. Il risultato è una scrittura intensa e serrata, capace di mantenere coerenza senza mai diventare prevedibile.

Sulle fondamenta Death tradizionali si innestano elementi più brutali, rintracciabili sia nel growl profondo e ribassato, sia negli scream che si alternano in maniera misurata – un tratto distintivo del Brutal più lineare. In particolare, si possono cogliere richiami evidenti ai Cannibal Corpse dell’era Corpsegrinder: non tanto per ferocia cieca, quanto per il bilanciamento tra aggressione vocale e impatto strutturale.

La produzione si mantiene volutamente corposa, senza altresì cadere in modernismi bombastici. Siamo dalle parti di un suono che potrebbe tranquillamente provenire da una buona produzione anni ’90, ma con una profondità sonora più curata, al passo con i tempi nei dettagli bensì rispettosa nella resa complessiva. In questa densità emergono anche textures oscure di sottofondo, che in alcuni momenti evocano un sentore atmosferico affine a quello degli Hate Eternal.

Il disco, nel complesso, è ben congegnato: diretto, potente, ma non privo di sfumature. Un esempio riuscito di Old school Death metal suonato con sincerità e intelligenza, che lascia ben sperare per il futuro di questa sconosciuta formazione americana.

Recensione a cura di James Curzi

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