Self Execration è un progetto Black metal statunitense fondato e portato avanti da un unico e misterioso musicista:
Slutslaughterer. Dopo uno split e un demo rilasciati nel 2022, nel 2025 viene pubblicato il primo full-length (5 tracce standard più 4 demo) in formato cassetta:
"Summoning of My Diabolical Creation" (
Bläckmass Records).
"Summoning of My Diabolical Creation" è uno dei dischi più crudi che mi sia capitato di ascoltare quest’anno; siamo nel nero più funesto del vero e proprio Raw black metal, benché i volumi siano piuttosto elevati. Qui c’è tutta l’essenza gelida ed estraniante tipica del genere, ma ciò che più colpisce è l’atmosfera orrorifica e asfissiante che permea tutti i suoi 34 minuti, dove di frequente a uno scream straziante si alterna un growl – o qualcosa di simile – tanto incomprensibile quanto terrificante. Alla durezza dei tremolo distorti e zanzarosi, accompagnati dai consueti micidiali blast beat, si aggiungono le classiche aperture atmosferiche e un certo impianto armonico di sottofondo che assume talvolta coloriture sinfoniche, riuscendo in qualche misura a rendere affascinante anche l’orrido.
"Summoning of My Diabolical Creation" suona oscuro, malvagio, estraniante, freddo e inanimato al pari di un cadavere — piacerà anche agli amanti del DSBM della prima ora. Per inquadrare la proposta, bisogna riferirsi al primo album del
Conte, agli
Ildjarn delle fasi più black e meno ambient, alle sinfonie brutali al vetriolo di
"Folkloric Necro Metal" (1996) dei
Sort Vokter, e ai “padroni di casa”
Black Funeral.
Black Metal inside.
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