Non proprio riuscitissimo questo tributo al grande ed unico Duca Bianco, colui che stato sempre un passo avanti a tutti, e ripeto tutti, gli artisti che dal ‘70 in poi hanno calcato la scena. La genialità di David Bowie è qui ripercorsa da bands che risultano più o meno sconosciute (di ‘famoso’ ci sono solo i Cruciform e Rozz Williams), quindi questo ‘Goth Oddity’ è un tributo che proviene direttamente dall’underground goth…vi dico subito che l’impresa di coverizzare il Signore dello Shock Rock per eccellenza non è una cosa semplice, in quanto la classe che ha sempre dimostrato il Signore del Male di Labirynth è stata sempre sopraffina ed immutevole nel tempo. Comunque, se da un lato si possono ascoltare alcune covers, diciamo, non proprio celestiali, come gli Stun Gun alle prese con ‘Ziggy Stardust’ (neanche lontanamente paragonabile alla splendida versione dei Bauhaus), Desmo Conte con ‘Dj’ (da rabbrividire), o il passo falso dei Cruciform, dall’altro ci sono alcune piacevoli sorprese, come la buona versione degli Unquiet Void di ‘Ashes To Ashes’ o la veramente positive re-visitazioni di ‘Let’s Dance’ da parte dei Second Skin, di ‘Suffragette City’ da parte dei Kill Switch Klick o la bellissima versione di ‘Time’ da parte di un ispiratissimo Rozz Williams (sicuramente queste tre sono le covers migliori dell’intero lotto…comunque troppo poco per alzare la media del platter). ‘Goth Oddity’ forse è stata un’operazione già traballante e col sentore di fallimento già in partenza, e l’obiettivo finale è stato decisamente mancato…forse paragonarsi con Mr. Bowie non è la cosa più semplice di questo mondo, forse la Wreckage Production (la label che nel 2000 ha assemblato questo lavoro, stampato solo ora da una label europea) ha mirato un pochino troppo in alto…per rimanere in tema di aloni oscuri di casa Locomotive Music, decisamente meglio il tributo ai The Sisters Of Mercy, già recensito su queste pagine.
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