Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2004
Durata:40 min.
Etichetta:Metal Age Productions
Distribuzione:Metal Age Productions

Tracklist

  1. TIRED FACE
  2. SUPER SONIC BLUE THUNDER
  3. NOT ALL THERE
  4. THE ONLY WAY
  5. INTERLUDE
  6. LAND OF FOG
  7. YESTERDAYS RAIN
  8. THE DOOMSDAY MACHINE
  9. ESCAPOLOGIES

Line up

  • Mr. Fog: all instruments

Voto medio utenti

Nonostante abbiano alle spalle una carriera quasi decennale, gli Ewigkeit sono uno di quei gruppi (più o meno accomunabili all'area black) che non hanno mai suscitato grandi clamori e sono passati abbastanza inosservati. Volendo ripercorrere i momenti salienti della loro storia bisogna senz'altro menzionare la pubblicazione del cd di debutto "Battle furies" (1997), che proponeva una sorta di symphonic-pagan metal, e l'uscita del successivo "Starscape" (1999), un lavoro dal sound futuristico e più brutale del precedente, contraddistinto da una produzione piuttosto grezza. Il nuovo "Land of fog" è un album che, a detta degli stessi Ewigkeit (o meglio di Mr. Fog, visto che in realtà la band è un progetto solista...), vorrebbe rappresentare una sorta di incontro tra sonorità metal estreme e lo psychedelic rock di gruppi come gli Hawkwind. Viste le premesse direi che era lecito aspettarsi che questo disco fosse un prodotto non scontato, e infatti devo ammettere che riesce molto bene a spiazzare l'ascoltatore, presentandogli un mix tra un tipo di metal decisamente aggressivo (e orientato verso il black) e un genere molto più classico che potrebbe essere definito come "space-rock" (e che rimanda alla musica dei seventies). Nel complesso devo dire che le idee sviluppate da Mr. Fog all'interno del cd non sono affatto male, anzi apprezzo molto l'originalità della sua proposta, purtroppo però "LOF" suona un po' come un lavoro "incompiuto", le cui potenzialità rimangono inespresse o comunque non vengono messe in risalto nella giusta maniera. Credo che le cause di tutto ciò abbiano avuto origine più in fase di produzione che non in quella compositiva, il suono del disco infatti è poco dinamico e un po' troppo grezzo, mentre dovrebbe accadere esattamente il contrario con brani di questo tipo. È davvero un peccato, perché le basi per fare un bell'album ci potevano essere, ma alla fine è venuto a mancare proprio quell'elemento in più che poteva fare la differenza. A quanto pare il momento del cosiddetto "salto di qualità" è ancora una volta rimandato per questa band, che sembra davvero destinata a rimanere per sempre nell'ombra.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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