Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:50 min.
Etichetta:Sonic Solution
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. INTRO
  2. MOVIN'
  3. INSANE IN THE BRAIN
  4. CLONE
  5. BIG WINTER COLD
  6. FINAL ROUND
  7. NATURAL REBEL
  8. PREPARE FOR THE CALLING
  9. BUILDING SOMETHING
  10. DWAY'S SONG
  11. HERE COMES THE RAIN
  12. FUNNY HOW?
  13. OUTRO

Line up

  • Jonata Milani: vocals
  • Theo Zannoni: vocals
  • Giorgio Figini: guitars
  • Andrea Asta: bass
  • Fabio Montalbetti: drums

Voto medio utenti

Non molto tempo fa mi è capitato di recensire il singolo di una band italiana piuttosto particolare e divertente, che adesso si chiama Cherry Stone ma che ha esordito (nel 1995) con il monicker Kevlar HC. La particolarità sta nel fatto che il quintetto propone un interessante mix tra nu metal e hip hop, e che questo incrocio tra stili diversi dà un risultato abbastanza inaspettato. Come ebbi già modo di sottolineare nell'altro articolo la loro musica rimanda soprattutto a quella di Limpbizkit e Caparezza (!!), difatti il brano "Clone" (l'unico che compare nel singolo e che nel cd è stato inserito come traccia numero quattro...) sembra in parte cantato dal rapper di Molfetta (dico "in parte" perché nel gruppo ci sono due vocalist che svolgono compiti diversi, e ovviamente solo uno di loro è paragonabile all'autore di "Verità supposte"...) e pare invece suonato dalla formazione americana. Ascoltando il full-lenght mi sono resa conto che tale affermazione vale per la maggior parte delle track (che si differenziano da "Clone" quasi solo per il fatto di essere cantate in inglese), ed è per questo che esse riescono a colpire l'ascoltatore e ad incuriosirlo. Tra l'altro le vocals "stridule" e un po' in stile cartone animato devono piacere davvero molto alla band, difatti nell'album è stata inclusa la cover di una canzone che anche nella versione originale ha tale caratteristica (si tratta di "Insane in the brain" dei Cypress Hill...). Ho dedicato così tanto spazio a un argomento del genere perché in realtà le parti cantate sono fondamentali per la riuscita dei pezzi dei Cherry Stone: esse non sono solo estremamente varie (si va da quelle "caparezziane" a quelle aggressive passando per altre più tradizionali e vicine allo stile rock!), ma riescono anche ad essere efficaci in ogni occasione e si abbinano alla perfezione al sound proposto dai cinque musicisti. Quest'ultimo è sempre in bilico tra momenti dinamici ed altri in cui invece le atmosfere sono più rilassate, difatti i brani sono molto potenti ma includono anche parti marcatamente melodiche. Se a ciò aggiungete il fatto che essi sono molto curati (oltre che esaltati da una produzione cristallina) capirete perché mi viene spontaneo dire che questo disco non è affatto male, e che il gruppo che l'ha realizzato è di quelli da tenere d'occhio!!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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