Come fu per l'ultimo dei Metallica, non ho paura di prendermi gli insulti di fanboys CIECHI e quindi, senza giri di parole, nuntio vobis che il nuovo Iron Maiden fa schifo.
Un disco penoso, scialbo, lento, ridicolo e risibile, chi più ne ha più ne metta, questo album è una vergogna totale, detto da uno a cui già non piaceva "Dance of Death" ma lo reputava quasi decente.
"Brave New World" è stata una parentesi felice tra lo sfacelo iniziato nel 1990 con "No Prayer for the Dying", da allora, perlomeno in studio, gli Iron Maiden non sono più stati gli stessi, anzi, hanno cominciato a partorire album orridi come questo e come "Virtual XI", decisamente brutti come "The X Factor" e "Fear of the Dark", osannato da molti ma zeppo per metà di brani scandalosi, che infatti non ricorda più nessuno.
In definitiva (tanto una recensione descrittiva la potete leggere qualche riga più su...), i fans accaniti se lo possono comprare che tanto anche se Steve Harris registrasse una scurreggia urlerebbero in ogni caso al miracolo.
Tutti gli altri, ovvero chi ha voglia di usare il cervello, avranno ben capito che "A Matter of Life and Death" con i suoi brani iper pallosi è un ottimo sonnifero, ma il Lexotan che si trova in farmacia costa meno e ci mette meno a farvi prendere sonno.
Complimenti per lo scempio, grandi Maiden!