Secondo disco autoprodotto per i Palkosceniko Al Neon. Il nuovo “Resistenza Minore” si muove sulla falsariga del precedente “Ikonoclast^a”, il che già non depone a favore della band. Ciò che però balza all’occhio è che i difetti mostrati nel precedente disco sono rimasti e anzi dal mio punto di vista sono stati fatti dei passi indietro.
È restata inalterata la struttura dei pezzi e il songwriting, dando un fastidioso senso di deja-vù, mitigato, per modo di dire, dal fatto che i pezzi del nuovo disco sono qualitativamente inferiori a quelli del precedente, e dunque dopo un po’ vengono a noia. Inalterato è anche il singer ed il suo stile vocale, già criticato a suo tempo. Svaniti certi echi degli Unsane, dal punto di vista lirico ci ritroviamo la solita solfa pseudo sovversiva da centro sociale.
A ciò si aggiunge una registrazione in presa diretta, che va a tutto svantaggio della qualità sonora.
È un vero peccato perché nel 2005, ai tempi del debut, i Palkosceniko Al Neon potevano essere considerati una band innovativa e promettente, oggi invece sono stati capaci anche di deturpare il classico della Resistenza “Fischia Il Vento”. Così non va.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?