Cosa ci fa Hurley con un basso in mano? No, il simpatico ciccione di Lost non è ancora riuscito ad abbandonare la famosa isola e non ha neanche iniziato a suonare Metal, si tratta semplicemente di un suo sosia ed il gruppo in questione sono gli Atargatis.
Non avevo mai neanche sentito nominare questa band tedesca prima di dovermi occupare del secondo disco della loro breve carriera, intitolato "Nova", e dopo numerosi ascolti dell'album sono piuttosto sicuro che questo disco non sconvolgerà né la mia vita, né quelle dei nostri appassionati lettori.
Gli Atargatis propongono infatti un Gothic Metal dalle venature sinfoniche piuttosto canonico, senza evidenziare particolari qualità compositive, né un qualche tentativo di contribuire a questo genere musicale con qualche idea originale. La voce piatta e ripetitiva della cantante Stephanie Luzie non aiuta le quattordici canzoni di "Nova" a guadagnare incisività, ma anzi si rivela sin dai primi ascolti uno dei punti deboli degli Atargatis.
I pochi brani che riescono ad emergere dalla mediocrità generale del disco sono "Riven", "Crucified" e "The Marching of the Fey", soprattutto per la presenza di chorus sufficientemente orecchiabili, e neanche nelle ballad (come "Green Lake's Ground") l'interpretazione della Luzie riesce a convincere appieno. Gli Atargatis sono comunque preparati dal punto di vista strumentale e benché non raggiungano standard qualitativi particolarmente alti, non si rendono comunque mai protagonisti di scivoloni nè di eccessive cadute di stile.
"Nova" è un disco che pur non raggiungendo la sufficienza piena, ci va molto vicino: se amate questo genere musicale potreste anche trovarlo interessante, ma un qualsiasi altro tipo di ascoltatore può tranquillamente dedicarsi ad altro.
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