Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:69 min.

Tracklist

  1. BREATHE
  2. ON THE RUN
  3. TIME
  4. THE GREAT GIG IN THE SKY
  5. MONEY
  6. US AND THEM
  7. ANY COLOUR YOU LIKE
  8. BRAIN DAMAGE
  9. ECLIPSE
  10. SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND
  11. ANOTHER BRICK IN THE WALL (PT.I)
  12. THE HAPPIEST DAY OF OUR LIVES
  13. ANOTHER BRICK IN THE WALL (PT.II)
  14. YOUNG LUST

Line up

  • Mr. Floyd: vocals, guitar
  • Il comandante: keyboards
  • Enzima: vocals, guitar
  • Il Gange: bass
  • Fabo: backing vocals
  • Romi: backing vocals
  • DinoBros.: drums

Voto medio utenti

L’ho già detto in qualche altra occasione, non sono un grande estimatore delle Tribute band. Le ho sempre considerate come soluzioni artistiche un po’ troppo “facili”, dal momento che basano le loro possibilità d’affermazione sulla “gloria” altrui. Facili, ma anche rischiose e “limitate”, perché portano ad inevitabili e inammissibili paragoni e si riducono, nella migliore delle ipotesi, ad essere adatte più ad una piacevole e disimpegnata serata live che non ad una concentrata audizione casalinga.
Prendiamo il caso di questi Euphonia, che hanno addirittura scelto di celebrare uno dei gruppi fondamentali del rock, i Pink Floyd: come potevano essere all’altezza di cotanta magnificenza?
Ecco cosa pensavo mentre mi avvicinavo ad un noto club delle mie zone (l’Hiroshima Mon Amour, per la cronaca) per assistere, qualche tempo fa, ad un loro show, spinto dalla curiosità e dalla “diffidenza” oltre che dall’invito di un amico che li conosceva.
Ebbene quel concerto mi ha fatto (parzialmente almeno, come già dichiarato in sede di referendum!) cambiare prospettiva nei confronti di queste formazioni “tributo”, perché non solo il valore dell’esibizione era elevatissimo, con tanto di proiezioni “a tema” su uno schermo circolare collocato sul fondale del palco e una preparazione specifica di notevole caratura, ma soprattutto perché la passione che sgorgava da quei musicisti era praticamente tangibile e avvolgeva il pubblico in una maniera assolutamente incoercibile, creando un’atmosfera magica densa di pathos, in grado di farlo “quasi” dimenticare che di fronte a lui non c’erano Waters, Mason, Wright e Gilmour, ma sette ragazzi di Torino e dintorni.
Certo, molto di quel magnetismo e di quella suggestiva attrazione drammatica e “cinematografica” era dovuta a quei brani così incredibili e indimenticabili e tuttavia Vi assicuro che non molti sarebbero stati capaci d’interpretarli con la stessa forza espressiva e il temperamento degli Euphonia, un gruppo che sembra davvero essere capace di entrare profondamente in contatto con l’attitudine dei suoi idoli.
Tale impressione non viene smentita nemmeno da questo Cd registrato dal vivo a Barcellona al Luz de Gas nel marzo del 2007 (e, ad ulteriore conferma di una sostanziosa validità “complessiva”, neanche nel loro lavoro precedente completamente in studio … come vedete ho fatto ho fatto i “compiti”), capace di ricreare quel clima anche senza l’ausilio delle scenografie e dell’adrenalina scatenata dall’evento “collettivo”.
Bravi e intelligenti, gli Euphonia sanno come dosare devozione e personalità, creando piacevoli variazioni d’arrangiamento dove necessario e riuscendo addirittura a non sfigurare in pezzi “impossibili” come “The great gig in the sky”, dove le incredibili improvvisazioni vocali di Clare Torry non erano di certo agevoli da sostenere.
Non mi dilungherò in ulteriori citazioni, in questo caso veramente superflue e anche se continuo a pensare che con queste doti sarebbe un “dovere” tentare di affrontare delle composizioni originali, da quando ho conosciuto questa band la mia “prevenzione” nei confronti di questo tipo di scelte espressive è decisamente scemata. In fondo si tratta anche qui di una “semplice” questione di qualità e vocazione genuina … e gli Euphonia da dieci anni a questa parte, grazie anche ad un appropriato e “sobrio” atteggiamento (“suoniamo perché ci divertiamo”, mi ha detto il loro tastierista durante quel “famoso” concerto) di queste “cosucce” hanno dimostrato di riuscire a distribuirne in gran quantità.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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