Il progressive metal è un genere che, da sempre, ha al suo interno una schiera non meglio identificata di fans, estimatori, semplici appassionati che, per la peculiare eterogeneità del genere stesso, da sempre si dividono sulla qualità di questo o quel prodotto, sulla bontà di questa o quella band. Beh, una volta tanto, una band italiana "rischia" di mettere tutti d'accordo, e siamo solo all'album d'esordio.
I Dream Steel, infatti, con il loro YOU, sfornano una prestazione degna di grande attenzione. Il five-piece bolognese, dopo tanto lavoro ed un demo che ben lasciava presagire, hanno raggiunto la sudata soglia del primo lavoro, ed è un bel sentire.
Le influenze più eterogenee del genere vengono qui piegate al servizio di 7 tracce (più 2 intro ed un radio edit) che tirano fuori classe, potenza, grande impegno in fase compositiva. Belli i suoni, con un riffing di gran classe a sostenere songs ben costruite. Le tastiere di Marco e la voce di Alex disegnano arabeschi fiammeggianti su una solida base ritmica, che sa curvare verso lidi più sognanti, o imprimere inattese sferzate power. The flight of a Butterfly, una tra le più belle songs del lotto, è un chiaro manifesto di ciò che i Dream Steel mettono sul piatto: cambi di ritmo, grandi linee melodiche ed una assoluta padronanza degli strumenti.
Potrei citarvi questo o quel brano; parlarvi di Lost, power ballad di grande intensità, gridare al miracolo per Dancing in the Fate che finalmente riporta in auge una materia insegnata per molto tempo da Dream Theater, Symphony X, Shadow Gallery.
In poche parole, i Dream Steel sono un gruppo dallo sfavillante presente, dal futuro promettente, e la cosa più entusiasmante, a parere di chi scrive, è la provenienza geografica: finalmente una band italiana capace di raccogliere un'eredità pesante e di farne Musica. Consigliatissimo.