(04 novembre 2015) Cradle Of Filth + Ne Obliviscaris + Cadaveria @ New Age Club - Roncade (TV)

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Provincia:TV
Costo:25€ in prevendita, 30€ in cassa
Live report del concerto dei Cradle Of Filth del 5 novembre 2015 al New Age Club di Roncade (TV)

Il nuovo appuntamento live targato Cradle Of Filth era certamente uno dei concerti più attesi della stagione autunnale e sicuramente questa nuova calata italica avrà fatto la felicità di moltissimi metalheads estremi, che qui si sono concessi una serata all’insegna della musica più cupa e tormentata di sempre. Oltre che un riscatto personale, per la sottoscritta questa è stata una nuova occasione per conoscere due nuove realtà musicali: i Cadaveria e i Ne Obliviscaris, i quali si sono rivelati essere due band professionali e adatte ad un tour di questa portata.

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Non appena varcata la porta del locale, con enorme ritardo, a causa della lunga fila protrattasi durante il corso della serata, ho giusto il tempo di assistere alla parte finale del set proposto dai Cadaveria il cui concerto è iniziato con netto anticipo rispetto la tabella di marcia. La band capitanata dalla talentuosa Raffaella Rivarolo (aka Cadaveria Herself) offre uno show all’insegna del vero horror metal, molto scenico e teatrale, che nel corso del poco tempo messo a disposizione propone un vero viaggio musicale attraverso diversi stili musicali, dal black metal più viscerale al gothic, permettendo così di raggiungere le più diverse tipologie di pubblico presente qui a Roncade. Nonostante l’alta competenza dimostrata in questa sede live dei musicisti, rimasti temporaneamente "orfani" del chitarrista Frank, momentaneamente assente ed impossibilitato a partecipare, l’attenzione questa sera è tutta catalizzata su Raffaella: elegante, maestosa e misteriosa, la mora vocalist regala un’alta prestazione che altro non ha fatto che avvalorare la mia personalissima tesi. Promossi a pieni voti, i Cadaveria si congedano ringraziando gli spettatori che non hanno mai smesso di mostrare il loro caldo entusiasmo e si apprestano a cedere il passo alla band successiva.

Nel corso degli ultimi mesi, i Ne Obliviscaris hanno fatto molto parlare di sé, complice anche l’uscita del loro nuovo album “Citadel”, che ha riscosso un enorme successo anche al di fuori del loro paese natio, l’Australia. Sapere, quindi, che questa misconosciuta ma validissima band avrebbe accompagnato i Cradle Of Filth in questa nuova tranche europea non ha fatto che suscitare un grande interesse nei metal head accorsi da tutte le parti del mondo (c’è chi è persino arrivato dall’Australia!) per partecipare ad un live che si è rivelato veramente singolare. Durante la loro performance gli australiani hanno avuto modo di far conoscere maggiormente la loro proposta musicale che potremmo definire eterea e, allo stesso tempo, potente. Il sestetto ha offerto uno show che potremmo paragonare a una sorta di viaggio fatto di colori ed emozioni, il tutto accompagnato dal magico violino di Tim Charles che sembra rapire gli astanti con il suo strumento e dalla voce possente e abrasiva del frontman Xen Campbell, che a una prima occhiata molto ricorda Satyr (Satyricon) e che qui si è reso protagonista assoluto della serata, grazie anche al suo forte carisma. Nel corso dei 35 minuti messi a loro disposizione, i Ne Obliviscaris sono stati in grado di coinvolgere un’audience che, sin dal principio, si è dimostrata curiosa ed attenta e, nonostante i suggerimenti degli hardcore fan in merito alle possibili delusioni legate alla scaletta, qui piuttosto ridotta (la band ha proposto solamente tre pezzi della durata di circa 11 minuti l'uno!), i nostri hanno offerto uno show magistrale. Effettivamente ci si sarebbe aspettato qualcosa di più per quel che riguardano i pezzi proposti in questo ambito live, dato che i Ne Obliviscaris sono i co-headliner di questo tour, ma nonostante tutto, la scelta è stata ugualmente apprezzata. Un ottimo debutto, dunque, per la band australiana, che qui si è resa protagonista di un set di alta qualità e che, personalmente, consiglierei a tutti di ascoltare e a cui prestare particolare attenzione, nella speranza, in un futuro non troppo distante/lontano, di rivederla su un palco in veste di headliner!

Scaletta:

Devour Me, Colossus (Part I): Blackholes
Pyrrhic
And Plague Flower The Kaleidoscope


Ricordo ancora chiaramente la prima (e fino ad allora l’unica) volta in cui io, all’epoca ancora in piena fase adolescenziale, ebbi modo di vedere Dani Filth e soci all’Evolution Festival, evento che a quei tempi era considerato uno dei migliori festival nostrani insieme al Gods Of Metal. In quell’occasione, forse complice uno stato di salute birichino, Dani Filth non offrì una prestazione eccelsa, regalando uno show poco incisivo e molto, molto stonato, piatto. A distanza di dieci anni circa, le cose sono nettamente cambiate e, complice la recente uscita discografica “Hammer of The Witches”, i Cradle Of Filth sono pronti a portare una ventata di freschezza e di extreme metal regalando quello che si potrebbe definire forse il loro miglior concerto di sempre. I Cradle Of Filth sono da sempre stati una band camaleontica e, in questa nuova sede, si presentano in una nuova veste con una lineup completamente rinnovata, composta ora dalla tastierista Lindsay Matheson (Schoolcraft), Richard Shaw e Ashok, subentrati in seguito alla dipartita dello storico chitarrista Paul Allender, ora impegnato nei White Empress. Questa nuova lineup sembra aver ridato una nuova linfa vitale alla band che ora appare più energica e pronta a incendiare il piccolo palco del New Age Club. Un gioco di luci scure e buie sarà un’altra costante che impreziosirà ulteriormente la performance che andremmo ad assistere: la cupa e mistica “Humana Inspired To Nightmare” dà inizio allo show e da subito notiamo che la scaletta principalmente ripercorre la carriera della band alternando alcuni dei maggiori successi discografici della band (“Dusk And Her Embrace”, “Cruelty And The Beast”, “Midian”) alla più recente release, di cui verranno presentati circa 5 brani. Quest’alternanza di pezzi dà la possibilità ai fan più giovani di entrare a contatto più a fondo con la storia e la musica del combo di Suffolk: in questa sede i brani più old school vengono riproposti con arrangiamenti moderni senza far perdere l’incisività che avevano su disco e qui acquistano un’ulteriore efficacia ed immediatezza. Dani Filth, da sempre sottovalutato come vocalist, dà una grossa conferma e smentisce queste inutili critiche: il vocalist inglese, nonostante gli anni e gli alti e bassi, offre uno show di alta qualità. Scenico, teatrale, drammatico e persino un poco inquietante, Mr Davey è in grado di fornire una prestazione esemplare da far accapponare la pelle nelle parti più tirate di alcuni dei brani storici presentati in questa nuova prova dal vivo. Merito di questa grandiosa riuscita va riconosciuto anche alla tastierista canadese Lindsay Matheson, le cui vocals e competenze tecniche hanno donato un maggior spessore ai brani di cui fa di Lindsay, insieme alla storica Sarah Jezebel Deva, una delle migliori musiciste e coriste che i COF abbiano mai avuto. Da evidenziare l’incredibile esecuzione di “Nymphetamine”, uno dei brani che non può assolutamente mancare nei live dell’ensemble britannico cui giunge con una gran sorpresa l’interpretazione magistrale di “Queen of Winter, Throned”, brano presente nell’EP di debutto “V Empire”, che immediatamente ci riporta alla mente ai fausti del passato, quando il black metal viveva forse il suo momento più magico e glorioso. Il tempo, purtroppo, scorre veramente in fretta e ci si appresta ad arrivare alla parte conclusiva del set: dopo un paio di minuti di silenzio passati nel backstage, la band torna a calcare il palcoscenico e riparte in quinta presentando una tripletta veramente degna di nota, composta da “The Twisted Nails of Faith”, la bellissima “Her Ghost in the Fog” e “The Forest Whispers my Name”, altro immancabile brano attesissimo dalla maggior parte dell’audience. Se nel 2006 alla fine i Cradle mi avevano delusa, devo dire che dopo aver assistito a questo concerto posso affermare che per me questo è stato il loro miglior live di sempre. Ero partita con grosse aspettative, convinta che la band avrebbe comunque regalato uno show con gli attributi e son contenta che sia andata esattamente come mi aspettavo, forse addirittura questo live ha ripagato la lunga attesa. Dani Filth si riconferma un ottimo e carismatico vocalist sul palcoscenico, un po’ meno gradito è stato, invece, il suo comportamento con i fan prima, durante e dopo lo show. Il cantante, poco prima di presentare l’encore, si è scagliato verbalmente contro un fan che lo stava semplicemente ringraziando per il brano eseguito pochi istanti prima e, off stage, è stato poco comunicativo con i suoi spettatori, negandosi persino a coloro che, sin dal primo pomeriggio, erano in attesa di poter scambiare con lui qualche chiacchiera e scattare la classica foto ricordo. Nonostante questo piccolo ‘incidente di percorso’, il tutto si è svolto come previsto e rimaniamo in trepida attesa di poter nuovamente assistere ad un magico e sinistro spettacolo targato Cradle Of Filth.

Scaletta:

Humana Inspired To Nightmare
Heaven Torn Asunder
Cruelty Brought Thee Orchids
Blackest Magick in Pratice
Lord Abortion
Right Wing of the Garden Tryptich
Malice through the Looking Glass
Deflowering the Maidenhead, Displeasuring the Goddess
Queen of Winter, Throned
Walpurgis Eve
Yours Immortally…
Nymphetamine
The Twisted Nails of Faith
Her Ghost in the Fog
The Forest Whispers my Name
Blooding The Hounds Of Hell
Report a cura di Arianna G.

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