(27 febbraio 2016) Brian May & Kerry Ellis @ Palabam (Mantova)

Info

Provincia:MN
Costo:46
Immaginate di andare a sentire un gruppo di amici che fanno cover in un localino appena fuori da casa vostra. Immaginate che a capo del suddetto gruppo ci sia un certo Brian May, e che il localino abbia le dimensioni di un palazzetto dello sport. Ebbene, questa a grandi linee era l'atmosfera che si respirava al Palabam di Mantova, con un palco semplice ma d'effetto cosparso di candele, un fondale di LED a ricordare un cielo stellato e uno schermo centrale per alcune proiezioni che accompagneranno i presenti (tanti ma non tantissimi) per tutta la serata. Con lo storico chitarrista dei Queen ci sono Kerry Ellis, cantante "lanciata" dai musical del West End e di Broadway che collabora con May ormai da anni, e il "tastierista tuttofare" Jeff Leach.

Passato "l'incazzo" all'arrivo per il repentino cambio di posto (in anni di concerti segnalo che questa cosa mi succede pressoché sempre e solo al Palabam di Mantova) mi accingo a godermi due ore scarse di show, per buona parte acustico, dove i nostri si cimenteranno in molte e variegate cover intramezzate, ogni tanto, da qualche "momento karaoke" a base di hit dei Queen. Il concerto si apre con un breve filmato introduttivo contro l'abbattimento selettivo degli animali che, in un certo senso, sarà il "leitmotiv" di tutta la serata. Il duo fa l'ingresso sul palco ed esegue i primi due brani "I (Who Have Nothing)" e "I Loved a Butterfly" (ripresa dal disco dei Queen con Paul Rodgers) prima di accogliere sul palco il "tastierista tuttofare" di cui sopra. Sull'immortale "Dust In The Wind" dei Kansas, prova maiuscola sia per la cantante che per Brian, i nostri sono ormai definitivamente "caldi" e in sintonia con il pubblico che sembra comunque coinvolto nonostante un incipit che con i Queen "storici" non ha nulla a che fare. Una canonica "Born Free" (ancora una volta legata al tema dello sfruttamento degli animali) anticipa l'inno "Somebody To Love" cantato a gran voce dall'intera platea. Seguono "If I Loved You" e il primo omaggio ai Beatles della serata con "Tell Me What You See", eseguita da Brian con una "mini-Red Special" (il chitarrista, se la memoria non mi inganna, cambierà circa mezzo milione di chitarre durante l'intero concerto). É quindi la volta di "Nothing Really Has Changed", brano scritto dall'attivista per i diritti degli animali britannica Virginia McKenna, che prelude a "The Way We Were", tributo a Barbra Streisand accompagnato sullo schermo da una serie di foto della cantante da bambina. Ancora Beatles, con il brano "Something" firmato da George Harrison, prima di "One Voice", uno degli highlight della serata grazie al gustosissimo video. "Bye Bye Love" anticipa un altro brano di Freddie Mercury, "Life Is Real", eseguito nella commozione generale con l'immagine fissa del cantante sullo schermo posto dietro alla band. "I'm Not That Girl", tratta dal musical "Wicked" di Stephen Schwartz, mostra tutto il talento di Kerry accompagnata dal solo pianoforte di Leach. Ed eccola, FINALMENTE, la "Red Special" di Brian May, per un gran bel solo che include il tema de "Il Padrino" di Nino Rota, "Last Horizon" (tratta dal disco "Back To The Light" del 1992) e l'immancabile "Brighton Rock". Pura magia. Da qui in avanti sarà un crescendo che inizia con "Love Of My Life" (cantata di fatto dal pubblico) e prosegue con "'39" e "Roll With You" prima del finto finale con "We Will Rock You". Il rientro sul palco è affidato a una struggente versione di "No-One But You", letteralmente da pelle d'oca, e al boogie "Crazy Little Thing Called Love".

Si può dire qualcosa "contro" Brian May? Ovviamente no. Il chitarrista è la storia, il gusto, la classe e il talento fatti a persona. Nonostante gli anni che passano lui è sempre lì, sul palco, a divertirsi come un ragazzino. La voce di Kerry è colorata e versatile, "credibile" in tutti i contesti (dal musical al country) proposti durante la serata. E allora cosa si può dire? Ad esempio che la scaletta, pressoché identica a quella del tour con del 2012/2013 e immortalata in "Acoustic By Candlelight", poteva essere quantomeno arricchita, se non di canzoni dei Queen, di "qualcos'altro" (non nascondo che mi aspettavo un omaggio a Bowie, data la recente scomparsa, ndr). Secondo il principio "less is more", il concerto di Mantova è stato inattaccabile, forse più adatto a un teatro che a un palazzetto dello sport (non a caso il live precedente era stato agli Arcimboldi di Milano). Una serata per tutti? Forse no, ma una cosa è certa: Brian May non ha finito di calcare i palchi in giro per il mondo.

ps. un sentito ringraziamento va all'amico Luca Giubertoni per le foto della serata.


Setlist:
Video Intro ("Stop The Cull")
I (Who Have Nothing) (Ben E. King)
I Loved a Butterfly (Queen + Paul Rodgers)
Dust in the Wind (Kansas)
Born Free (Matt Monro)
Somebody to Love (Queen)
If I Loved You
Tell Me What You See (The Beatles)
Nothing Really Has Changed (Virginia McKenna)
The Way We Were (Barbra Streisand)
Something (The Beatles)
One Voice (The Wailin' Jennys)
Bye bye love (The Everly Brothers)
Life Is Real (Queen)
I'm Not That Girl (Stephen Schwartz)
Guitar Solo (including "The Godfarther" Theme + Last Horizon + Brighton Rock)
Love of My Life (Queen)
'39 (Queen)
Roll with You
We Will Rock You (Queen)
Encore: No-One But You (Queen) + Crazy Little Thing Called Love (Queen)
Report a cura di Gabriele Marangoni

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