(17 giugno 2019) Dream Theater @ Rockhal – Esch sur Alzette, Lussemburgo

Info

Provincia:non disponibile
Costo:non disponibile
Anno 1994: in pellegrinaggio da Mariposa, storico negozio di dischi di Milano, uno sbarbato e smarrito giovine proveniente dalla provincia acquista a scatola chiusa “Images and Words”.

Anno 2019: il giovine ormai non più così giovine, la sua barba bianca e la sua morbida panza, insediati nella ostile terra straniera, assistono al tramonto del loro mito.

Questo il breve e triste riassunto della storia che mi appresto a raccontarvi. Una storia che nasce da un amore viscerale, da canzoni che hanno scandito la mia vita, i miei momenti di luce e quelli bui, come ho avuto modo di raccontare più e più volte su queste pagine quando, qualche anno fa, facevo parte della redazione. Quello stesso amore, tradito ed umiliato, mi spinge oggi a prendere carta e penna (più o meno) e a scrivere. Di getto, con trasporto, non sapendo nemmeno se mai verrà pubblicato questo report.
Premesso tutto ciò, possiamo passare alla nuda e cruda cronaca della serata.
Dopo essermi perso (grazie allo splendido lavoro che mi sono scelto) i primi due act e dopo un’esibizione notevole del buon Andy McKee con la sua fidata chitarra acustica, alle 21.35 salgono sul palco i Dream Theater. Mi raccomando, tenete a mente l’orario di inizio.

Apertura non certo memorabile, affidata alla più scarsa opener della loro storia, Untethered Angel, che nemmeno dal vivo guadagna il carisma necessario a conquistare la medaglia di brano riuscito. Ma se l’opener non convince, ancora peggio fa il secondo pezzo, che risponde all’altisonante nome di A Nightmare To Remember. E chi se lo dimentica? A parte il suggestivo ed oggettivamente ben scritto bridge, si tratta di un’altra canzone noiosa, ripetitiva, inutilmente cattiva. Ma, mentre il mio umore peggiora, pare che alla gran parte dell’audience tutto ciò piaccia parecchio. E allora guardo meglio e capisco: sono giovani. Tanto più giovani. Così giovani che i Dream Theater, per loro, sono soprattutto questi.
Col cuore pieno di angoscia dopo questa amara riflessione, affronto uno dei brani più carini dell’ultimo disco, Fall Into The Light, che regala un po’ di respiro e viene seguito dalla simpatica Peruvian Skies, che passa via come un soffio di brezza, ma senza lasciare brividi.
Su Barstool Warrior mi concedo una birra perchè inizio seriamente ad aver bisogno di sostegno, anche se una decente In The Presence Of The Enemies Part. I mi risolleva giusto un filo il morale prima della mazzata finale.
Eh sì, perchè proprio in questo momento arriva la stangata. Come noto, la band aveva annunciato che avrebbe suonato tutto “Metropolis Pt. 2: Scenes From A Memory” durante questo tour. Nelle date precedenti questo non era successo, ma si trattava di festival open air. In questo caso eravamo ad una data al chiuso, da headliner, senza alcun limite di tempo. Eppure i nostri partono con The Dance Of Eternity, dando un calcio in pieno scroto a tutte le mie speranze di ascoltare uno dei dischi cardine della storia del progressive metal.

Mentre ancora cerco di rimettere insieme i cocci di un sogno andato in frantumi, parte Lie. Allora alzo lo sguardo, speranzoso. E cosa vedo? Orde di gente che si muove verso il bar. Capite? La band suona un pezzo da “Awake” e loro vanno al bar! Avrei voglia di urlare e di menare sberloni a mano aperta sulla folla, invece guardo mia moglie al mio fianco e le uniche cose che riesco a pronunciare non piacerebbero sicuramente alla CEI. Così, mentre LaBrie distrugge anche quel briciolo di decenza che questa scaletta portava con sé, la successiva Pale Blue Dot, episodio francamente orribile dell’ultimo “Distance Over Time”, chiude il concerto e la band scende dal palco.

Ormai rassegnato, mi trascino verso il fondo del palazzetto, da dove assisto all’unico encore suonato dalla band: As I Am. Così, giusto perchè al peggio non c’è mai fine, perchè non omaggiare il pubblico con un altro brano inutile, ignorando completamente una discografia fatta di perle rare?

Sono le 22.55. I Dream Theater hanno suonato un’ora e venti minuti, bis compresi, proponendo una scaletta indecente. Mai e dico mai il concerto ha emozionato, nemmeno per pochi secondi: questa è la pecca più grande, qualsiasi cosa abbiano suonato. Al Teatro dei Sogni non puoi non emozionarti. Non esiste.

LaBrie cotto a fuoco lento e completamente bollito, Rudess e Myung messi lì a fare il compitino, Mangini potrebbe essere sostituito da una drum machine senza che nessuno se ne accorga, Petrucci mai veramente in vena. Insomma, un disastro vero.

Poi mi sono chiesto: ma anche se avessero scelto brani diversi, se avessero fatto tutto Scenes, quale sarebbe stato il risultato? Suonati cosi? Cantati così? Non so, forse è stato meglio così.
E un’altra cosa mi ha lasciato sconfortato e basito: una larghissima parte del pubblico applaudiva, convinta ed entusiasta. Erano contenti. Come posso sentirmi a mio agio nel mio dolore se quelli che dovrebbero provare le mie stesse cose li applaudono? Forse il problema sono io? Non lo so. Io so solo che in 25 anni ho macinato i loro dischi, fatto chilometri e sacrifici per vedere decine di loro concerti. Ho pianto, ho riso, ho gioito e ho sofferto con loro. Stasera per me cala il sipario. Forse e dico forse solo un ritorno di Mike Portnoy potrebbe ridarmi la voglia e la gioia di sentirli dal vivo. Succederà? Magari sì, magari no. Per me i Dream Theater rimangono quelli. Rimangono nei ricordi.

Perchè quello che ho visto ieri sera non erano i Dream Theater. Era qualcosa che non merita questo nome.

Report a cura di Alessandro Quero

Setlist:
Untethered Angel
A Nightmare To Remember
Fall Into The Light
Peruvian Skies
Barstool Warrior
In The Presence Of The Enemies Pt. I
The Dance Of Eternity
Lie
Pale Blue Dot
As I Am


Immagine
Report a cura di Ghost Writer

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 lug 2019 alle 11:39

Fratello, ti sono vicino nel tuo (nostro) dolore...

Inserito il 19 giu 2019 alle 11:14

"in mezzo a gente arrivata a seguire i Tool e gli Smashing Pumpkins" Comprensione del testo scarsina, eh?

Inserito il 19 giu 2019 alle 08:29

a) non dovevi andare al concerto b) la redazione non ti doveva pubblicare questo scritto di lacrime. L'hai detto stesso tu, sei vecchio, hai la panza, dovresti stare a casa a goderti il refrigerio della sera e a giocare con i bambini e invece vai ad un concerto dove La Brie ha la panza più grande della tua, in mezzo a gente arrivata a seguire i Tool e gli Smashing Pumpkins. Ben ti sta.