LACRIMOSA (Tilo Wolff, Vocals & Programming)

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Gruppo:Lacrimosa

Tilo è un Signore. Una persona gentilissima, disponibile, affascinate nel suo inglese duro ma al contempo misurato nelle parole. La musica emozionale dei Lacrimosa è palesemente lo specchio dello spessore dell’uomo, profondo nei pensieri ed aperto nei concetti. Mr. Wolff vi attende.

Ho trovato ‘Echos’ come un platter complesso ma molto emozionale, molto più sinfonico dei vostri lavori precedenti. Cos’è cambiato in questi anni?
Non è cambiato così tanto, almeno nel modo che ho di concepire la musica…forse è un qualcosa più legato al topic dell’album. ‘Fassade’ era incentrato sulla società, ma in maniera non così visibile, anzi…è un album complesso per me, anche perché ho cercato di concentrarmi sul mio rapporto personale con la società; ‘Echos’ è basato sul riflesso della mia anima, dei miei sentimenti. Quando mi sono ritrovato a scrivere il materiale dell’album, ero in un particolare stato di rilassatezza…una situazione strana, non c’è che dire, ma su questo ultimo album ci sono quei momenti, e penso che sia per questo che suoni così.

Per produrre una eco bisogna che comunque venga prodotto un suono. Qual è il messaggio che i Lacrimosa vogliono lanciare, o semplicemente, che cosa è che volete che venga trasportato dall’aria?
La eco di cui parlo, sono la eco del passato. Penso che ognuno debba prendere atto che è un “prodotto” del suo passato, inteso come cultura, come famiglia, come Paese d’origine. Ognuno è frutto del suo passato, e spesso, per prendere decisioni orientate al futuro, la risposta può arrivare dal proprio passato. Oggi, le scelte che compi e le decisioni che prendi saranno la tua eco del domani. Musicalmente, per trasmettere questo, sono stati utilizzati strumenti propri di altre epoche, come quella rinascimentale oppure quella barocca, che poi sono stati introdotti su un’ottica moderna di fare musica, ovvero su una base rock/elettronica.

Dunque, dove vuoi condurre l’ascoltatore?
Vorrei interessarli su questo concetto ed intrigarli con la musica. Mi piacerebbe farli riflettere anche solo per un momento sulla propria vita, sui propri problemi. Vorrei trasmettergli emozioni…come un risveglio da un bellissimo sogno…una gradevolissima sensazione che ti accompagna durante il corso della giornata.

Non è normale aprire un album con una song strumentale lunga tredici minuti, ma allo stesso tempo è stato piacevole ascoltare Anne cantare su ‘Apart’ come non aveva mai cantato prima. È forse una nuova alba per i Lacrimosa?
Non lo so, non posso dirlo. I Lacrimosa si sono sempre sviluppati verso nuove vie, ma è vero che in questo album ci sono forti reminiscenze del passato, come, in ‘Die Schreie Sind Verstund’. Non posso dire comunque che siamo entrati in una nuova dimensione o siamo approdati ad un nuovo sound, ma è vero che la track iniziale ‘Kyrie’ è fortemente “unpopular” come inizio di un album. Penso che ci siano troppi album che hanno come song iniziale un qualcosa d’impatto…la mia intenzione è quella di far entrare l’ascoltatore piano piano, di farlo crescere song dopo song, emozione dopo emozione; non voglio stressarlo…non voglio che bruci l’album al primo ascolto.

Il vostro singolo pre-‘Echoes’, ovvero ‘Durch Nacht Und Flut’ ha per la prima volta un’artwork colorato, con un colore supplementare al bianco ed al nero, e la front cover non è un disegno, ma bensì una foto di te e di Anne…
Corretto. Abbiamo due linee di pensiero. I full lenght album hanno tutte le copertine in bianco e nero, compreso quest’ultimo, mentre per i singoli o per gli EP tendiamo ad utilizzare delle foto o dei collage di immagini. Però è vero, per il singolo pre ‘Echos’ abbiamo usato per la prima volta un colore in più…eravamo sulla spiaggia per la sessione fotografica e, visto il richiamo al mare ed alla sospensione propria dei testi, abbiamo deciso di implementare il concetto anche visualmente.

Hai scritto i testi, hai scritto la musica, hai scritto gli arrangiamenti ed hai prodotto l’album. Qual è stata la cosa più impegnativa?
Questa è veramente un’ottima domanda…penso che la produzione sia stata la cosa più complicata. Scrivere i testi o la musica per me è un bisogno basilare, come bere acqua o respirare l’aria. Produrre un album è difficile, perché tu hai l’idea di come dovrà suonare il tutto, di come gli strumentisti devono suonare ed interpretare la musica che tu hai scritto. Più lavori con tanta gente, più è difficile. Non solo la produzione è difficile, ma anche il missaggio non è da meno…noi abbiamo usato un’orchestra vera, quindi tante tracce da far suonare per il meglio…è stato difficile.

Voi siete una Gothic band, voi siete una Dark band, voi siete una Pomp Goth band…ma nel profondo, chi sono in realtà Lacrimosa?
Una band che non si pone frontiere o barriere, e che non sfugge alle etichette musicali. Non vedo molta distanza tra Gothic ed il Metal…per me la musica è pura emozione, “pure feeling”…non importa se sei dentro una stanza o ad un’altra…se devo dirti che genere facciamo, beh, ti dico che facciamo…i Lacrimosa!

Dopo 13 anni di carriera, il vostro piccolo clown è ancora triste? Pensi che il palco del teatro sia ancora il giusto stage per lui?
Assolutamente. Dall’inizio fino ad ora ha rappresentato sia la felicità che la tristezza che noi abbiamo dentro di noi e le ha amplificate all’audience, ricevendo in cambio lo stesso tipo di emozioni. Penso che la figura del clown sullo stage di un teatro sia l’immagine perfetta di come io vedo la musica ed il mondo, e che rappresenti esattamente la nostra musica.

Tu sei anche il mastermind della Hall Of Sermon Records. Esiste ancora come etichetta?
Si, però esiste solo per i Lacrimosa. Ad un certo punto ci siamo trovati davanti ad una scelta, ovvero se continuare a fare musica o continuare a lavorare come label, in quanto entrambe le cose erano divenute impossibili da sostenere…non c’era tempo per dare il meglio su tutte e due i progetti. Abbiamo scelto di continuare a scrivere musica e di tenere il nome Hall Of Sermon legato al solo nome dei Lacrimosa.

Sia siamo alla fine, ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di EUTK.net!
Well, visto che ho la possibilità di lasciare un messaggio all’Italia, vorrei dirvi grazie per il vostro supporto ai Lacrimosa. L’Italia è il Paese che dopo la Germania ci da più soddisfazioni, sia a livello di audience che a livello di vendite, quindi grazie. Per noi è sempre un piacere venire in Italia per suonare, siete veramente un popolo caldo ed ospitale.

AREA 51:
Una domanda sul passato, una sul presente, una sul futuro

Se ti riportassi alla mente ‘Angst’….
È un po’ che non l’ascolto, ma sono veramente contento di aver dato alle stampe quell’album. È stata una bella esperienza, e per me è stata veramente importante…riesco ancora vedere me stesso nell’album. ‘Angst’ ha messo le basi dei Lacrimosa, ed oggi, noi siamo quello che siamo anche grazie a quell’album.

Ed il nome Nuclear Blast Records?
Una label che ho sempre seguito sin dagli inizi, che alterna buone produzioni a cose meno buone. Nuclear Blast è una potenza in fase di promozione e di distribuzione, su questo non ci sono dubbi…penso che sia una delle più importanti etichetti nella scena Metal.

Cosa c’è dietro l’angolo per i Lacrimosa?
Tanto riposo. Non sono stati pianificati concerti o tours, perché dopo 2 anni e mezzo di costante lavoro, fra produzione e tour, ho bisogno di riposo per riprendermi!!!

Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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Inserito il 27 lug 2014 alle 19:44

I Lacrimosa sono un duo darkwave metal composto dal tedesco Tilo Wolff, leader e principale compositore del gruppo, e dalla finlandese Anne Nurmi, conosciuta come ex tastierista delle Tow Witches. Album studio dei Lacrimosa: Angst - 1991 Einsamkeit - 1992 Satura - 1993 Inferno - 1995 Stille - 1997 Elodia - 1999 Fassade - 2001 Echos - 2003 Lichtgestalt - 2005 Sehnsucht - 2009 Schattenspiel - 2010 Revolution - 2012