Halloween - No One Gets Out (re-issue)

Copertina 5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:56 min.
Etichetta:Pure Steel Records
Distribuzione:H'Art

Tracklist

  1. NO ONE GETS OUT
  2. IF I DIE YOU DIE
  3. CRAWL TO THE ALTAR
  4. 7 YEARS
  5. THE DEATH OF LOVE
  6. KINGS
  7. SANITY IN DANGER
  8. MISS EERIE’S CHILD
  9. THE THING THAT CREEPS
  10. HALLOWEEN
  11. DETROIT ROCK CITY
  12. A.B.F.$.

Line up

  • Brian Thomas: vocals
  • T.J Richardson: guitar
  • George Neal: bass
  • Rob Brug: drums
  • Don Guerrier: guitars

Voto medio utenti

Trent’anni di carriera sono un traguardo che pochi possono vantare e, per questo, un minimo di considerazione agli Halloween (da non confondere coi cugini tedeschi) va comunque data. Certo, poi, se andiamo ad analizzarne la proposta musicale gli spunti degni di nota sono in realtà pochi e anche recentemente la situazione non è cambiata (qui la recensione dell’ultimo Terrortory, in cui devo ammettere mi sono lasciato prendere un po’ la mano dalla cattiveria…).

Dicevamo, dunque, trentennale…anniversario che porta con sé ristampe e chicche per gli appassionati, oltre che queso No One Gets Out (originariamente edito nel 1991) nel mio stereo. Che dirvi? Certo, si sente la differenza rispetto agli ultimi lavori, quantomeno in termini di efficacia dei brani. Ma cosa possiamo dire, ancora una volta, di tutto il contorno? Almeno per le ristampe si poteva pensare a un remixing, remastering, retutto. E invece nulla: di nuovo suoni inascoltabili e amatoriali.

Io non ho idea di quanta considerazione e seguito abbiano in Italia, ma per quanto mi riguarda una band come questa rappresenta esattamente tutto quello che non deve essere ascoltato, almeno da quando la tecnologia ha permesso di registrare album in un certo modo. Ci sono così tante band valide in giro che spendere i soldi per questi americani approssimativi e musicalmente inutili sarebbe davvero un insulto a chi sputa sangue per produrre dischi di un certo livello, ma anche al vostro portafoglio. Essere alternativi non può voler dire prendere per i fondelli la gente: i demo fatti in sala prove coi microfoni e il registratore a cassetta suonavano esattamente uguali. Capite che, qualsiasi canzone ci sia sotto, il risultato non può che essere osceno.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 apr 2013 alle 17:17

Senza uscire dal seminato eviterò di nominare musica classica....che non c'entra col discorso........i Tool personalmente li apprezzo più dei Manowar, e i gruppi che ho citato erano solo per fare un esempio "attuale". In ogni caso, no, non apprezzo i gruppi che mi hai citato, mi annoiano a morte.....

Inserito il 04 apr 2013 alle 14:41

prova a confrontarli con i Derdian, con i Rhapsody, con i Labyrinth, con i Kingcrow, e ricorda che in Italia i vari Verdi, Paganini, Rossini, Puccini, Vivaldi...hanno creato le basi mentre negli states anni dopo affogavano ancora nel whisky dei saloon..poi semmai nominami Manowar, Savatage, Leviathan... ma non i Tool...dai :-)

Inserito il 04 apr 2013 alle 13:31

mamma mia che povertà di musica in Usa.......... Dipende........usare un disco per affossare tutta una scena, peraltro enorme come quella del rock/metal statunitense, secondo me lascia il tempo che trova... Potrei citarti Theocracy, Symphony X, i "sempreverdi" Nevermore....oppure uscire un po' dal metal più ortodosso e nominare i Tool....qualche nome sparso insomma e poi, confrontarlo, che, so con i soliti Skylark e dire che in Italia facciamo ridere.....ma restano sempre discorsi da bar ;)

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